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LIBRO VI 73

carattere, la soavità dei suoi modi. Venerato dai francesi, temuto dai napoleonidi, ammirato dai protestanti, rispettato dall’Europa visse prigioniero un anno e mezzo in quel castello, che ricorda tanta parte della istoria di Francia1 e non uscì mai dalle stanze ove, ad ore determinate, visitavanlo i cardinali commossi ed edificati alle pene durate da quel rispettabile e santo vegliardo. Anch’essi i principi di santa chiesa alloggiati in castello, o nelle case dei cittadini vissero vita rassegnata e modesta per non esporre il sovrano a nuove amarezze presso un governo sospettoso, che temea quella che egli chiamava politica dei preti italiani. Cauti i cardinali fuggivano la occasione di farsi vedere in città: affezionati al papa, visitavano ogni giorno il castello, talvolta, per non ispirar diffidenza, incontravansi presso Pignatelli di Napoli, e Scotti di Milano: |’uno per severità di carattere, l’altro per soavità di costumi commendevoli e cari ai colleghi. Convien dire che al sentimento di futura riscossa aprivasi il cuore di Pio, dappoichè leggo che negl’intimi colloqui avuti con Pacca, il papa parlò spesso della compagnia di Gesù con risoluzione tanto ferma, e con tale emozione di affetti da fare presentire a Fontainebleau quello che dovea in Roma verificarsi più tardi.

XVI. Mentre in un angolo della Francia tormenta-

  1. L’imperiale castello di Fontainebleau distante circa trentacinque miglia da Parigi è un imponente, ma informe aggregato di edifici costruiti in diverse età. Al gusto barbaro del secolo XII e XIII unisce la severità delle linee del secolo XV e dei tempi a noi più vicini. Talvolta l’abitarono i re di Francia, più spesso le loro favorite. Cristina di Svezia nella galleria detta dei cervi condannò a morte e fece uccidere Monaldeschi. In quelle sale si tennero varie negoziazioni politiche, e furono seguati molti trattati di pace. Nacque Enrico llI in questo delizioso soggiorno, circondato da folle boscaglie. Ai nostri tempi aggiunse rinomanza al castello la prigionia di Pio VII e l’abdicazione di Napoleone. Volle la provvidenza che in questo luogo rinunziasse all’impero colui che invano osava costringere il papa alla rinunzia dei propri diritti.