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LIBRO VI 65

nel compiere questo grande atto d'interesse religioso. Voleasi sulle prime, che un foglio sottoscritto dal papa dichiarasse nulli e di nessun valore gli articoli del concordato, che questa risoluzione fosse manifestata a voce al sacro collegio, al pubblico per note scritte. Non prevalse questo consiglio, dappoichè i padri dissero, che alla lealtà, alla buona fede, la quale deve primeggiare in tatti i rapporti che la santa sede ha con i sovrani cattolici, mal conveniva, senza addurre le cause, senza avviso preventivo, revocare, condannare un atto che per le apposte sottoscrizioni, avea tutte le apparenze di convenzione già stabilita fra il capo della chiesa e l'imperatore dei francesi. Si parlò di una lettera, che il papa poteva scrivere a Napoleone, e questa parve riparazione meno clamorosa e più certa. Alle osservazioni dei cardinali Pignatelli napolitano e Saluzzo piemontese, che l’imperatore ferito nell'amor proprio, contradetto nei suoi progetti, raddoppiando la sorveglianza e il rigore, avrebbe della lettera e della ritrattazione taciuto, rispose il senno di Consalvi e di Litta, i quali proposero dovere il papa ai cardinali dimoranti a Fontainebleau partecipare la ritrattazione, leggere la lettera e imporre il dovere di far noto, o tosto o tardi, al mondo cattolico il grande atto operato da Pio. Così, dicevano i padri, può il papa compiere il suo dovere, senza mancare ai riguardi dovuti all’imperatore. Fermi i consigli, si discussero i modi di porli in opera. Consalvi, a cui dai colleghi era confidato il peso di esplorare l'animo del pontefice e disporlo alla revoca, dubitava: ma il papa udito appena che il bene della chiesa, l'onore del pontificato supremo, il voto unanime dei cardinali consultati a tant'uopo domandavano a lui questo sacrificio, facendo tacere nel cuore ogni sentimento di amor proprio, anzi che mostrarsi turbato per il partito imposto dalla prudenza, accolse con gioia il consiglio e ringraziò l'amico cardinale, che parlavagli a nome dei suoi. colleghi. Tanta forza ebbe la virtù in quell’animo da farlo superiore ad ogni umano riguardo quando si dispose a compiere con coraggio quella ri-

Giucci. Vita di Pio VII. — II