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60 VITA DI PIO VII

rivolti gli sguardi di tutto il mondo cattolico, che ne lodava lo zelo apostolico, la fermezza del carattere, e l'umiltà singolare, per ricevere di sua mano il pane eucaristico. Tanto bastò per rianimare nel cuore dei francesi la fede. Fra le persone, che visitarono il papa ricordiamo i vescovi della Francia e dell'Italia chiamati da Napoleone a Parigi per trattare della esecuzione del concordato: prelati delle chiese francesi erano gli arcivescovi di Besanzone, e di Bourges, il vescovo di Avignone: prelati delle chiese d'Italia, della Torre arcivescovo di Torino, Bonsignori vescovo di Faenza da Napoleone nominato patriarca di Venezia; d'Osmond, e Beaumont, l'uno eletto arcivescovo di Firenze l'altro destinato alla sede arcivescovile di Bourges: era con questi Doria vescovo di Albenga, e Selvi vescovo di Grosseto in Toscana: ultimo stavasi un tal prete parroco di Anversa designato alla sede vescovile di Boisle Due nel Brabande olandese. Aveano dessi più o meno offesa la Santa Sede, aveali il papa con i brevi diretti ai vicari capitolari di quelle Diocesi condannati severamente. Ad onta di tutto questo vollero presentarglisi, e osarono farsi annunciare con un titolo, che avea il Santo Padre ad essi costantemente negato. La sua clemenza li accolse così, che parve immemore dell’offesa, che avea ricevuta e dello scandalo, che la loro disubbidienza avea provocato non suonò sul suo labbro un rimprovero, non mostrò con la severità dello sguardo, ch'era sdegnato; disse loro parole di carità. Essi ne menarono vanto: parteciparono agli aderenti, agli amici non avere il papa disapprovata la loro condotta, averli anzi accolti con tenerezza paterna. Sedotti dall'ambizione non videro, che al santo padre debole, infermo, con la mente fissa nel fatal concordato, del quale avea sottoscritti i preliminari, che servir dovevano di base, mancò quella energìa di cui tante e luminose prove avea date.

IX. Alla corte devota al pontefice era dalla sagacia napoleonica aggiunta una schiera di persone ligie alla imperiale potenza. Più influenti fra questi erano i vescovi di Treveri, di Nantes, di Evreux che assumevano l’incarico