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58 VITA DI PIO VII

avrebbe troncati i vasti disegni, che eransi concepiti, venne in modo solenne annunciato al corpo legislativo dall’arcicancelliere Cambacérès, e al popolo parigino dal trarre delle artiglierie e da altri segni di pubblica gioia. Il monitore francese diede nome di concordato ad un atto, che sebbene facea cessare in parte lo stato di violenza, in cui era il pontefice, e il sacro collegio, pure e per il modo con cui fu redatto, e per le conferme invano desiderate non può esser considerato che come preliminare di quello. I giornali pubblici a proprio modo quelli articoli commentando, dissero concordi fra loro il sacerdozio e l'impero: in tutte le chiese di Francia e d'Italia per imperiale comando si cantò solenne Te deum. Ricchi doni inviaronsi a coloro, che presero parle a quell'atto memorando e fatale. Dichiarati ufficiali della legione d'onore i cardinali Doria e Ruffo, cavaliere della corona ferrea il prelato Bertazzoli, ebbero essi una scatola d'oro in brillanti col ritratto di Napoleone: un anello fu dato al prete cappellano di Doria, che avea copiato gli articoli: danari ai familiari del papa distribuironsi. Ad onta della jattanza e dei dispacci imperiali, con cui annunciavasi la gran novella, e del trionfo vantato da quanti erano ligi al governo, due terzi della Francia e dell'Italia ostinatamente negarono i tristi fatti di Fontainebleau, dissero tradito il papa, menzognero il grido, che annunciò: quel trattato tanto al mondo sembrava impossibile l’abbattere anche per poco la costanza del magnanimo Pio.

VIII. Erasi appena Napoleone allontanato dall’imperiale castello, tutto lieto della sua effimera vittoria quando il papa ritornando sulle fatte concessioni cadde in una profonda malinconia, e intese i primi sintomi di una febre, che prostrò interamente le forze, che l’andavano abbandonando. Bastò l’arrivo del cardinal di Pietro seguito da Litta, e da Gabrielli, perchè il papa prendesse seriamente a meditare sulle conseguenze sinistre, che potevano derivare dall'aver posta la sottoscrizione ad un atto, che doveva esser base di trattato definitivo. Tanto fu intenso il dolore, e l'amarezza del cuor suo d'astenersi più