Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/309


LIBRO VI 57

to tredici. Esso, che non ebbe mai forza di legge, rimarrà storico documento di un vero abuso di forza esercitato da principe secolare a danno del gerarca di santa chiesa. Non tardò il papa ad avvedersi, avere quell'atto una gran parte offuscata della gloria da lui con tante sofferenze acquistata, avvisò energicamente al riparo, e l'ottenne grande e solenne qual si dovea da pontefice magnanimo e virtuoso1. L'umiltà eroica, da lui dimostrata, i segni del suo pentimento tali e così intensi si giudicarono da muovere per questo atto solo al pianto i cardinali, che verso il capo augusto della chiesa raddoppiarono i sentimenti di venerazione e di affetto2.

VII. Immediatamente lettere del ministro dei culti corsero il vasto impero per restituire alla libertà quanti erano cardinali o esiliati o sostenuti nelle prigioni di stato. Temeasi il ritorno di Pacca e di Pietro da Napoleone giudicati nemici: ma la parola era data e le prigioni di Vincennes e di Fenestrelle si aprirono d'ordine imperiale. Per illudere la Francia e l'Europa era interesse napoleonico il dare ogni notorietà possibile all'atto segnato a Fontainebleau, che dovea tenersi segreto: Questo silenzio assicurato dai cardinali e dai vescovi, da Napoleone promesso, sperato dal papa, fu rotto. Sul timore che il prossimo arrivo dei cardinali poteva provocare una ritrattazione,

  1. Al cardinal Pacca, che uscito dal castello di Fenestrelle, affrettò il viaggio per trovarsi alla presenza del papa e il lodava delle tante prove di costanza che avea date, pieno di dolore rispose Pio VII. Ma ci siamo in fine sporcificati. Vedi Pacca Mem. Stor, part. 2. Cap. V.
  2. Non crediamo di riprodurre un documento che costò tante lacrime al virtuoso, e santo pontefice. Per questa strana convensione, che tolse tutte le attribuzioni, i diritti e le prerogative alla chiesa romana, si afflissero i cardinali e più di essi il pontefice. Appena venne letta dagli amici della santa sede fu giudicata o falsa, o impossibile ad eseguirsi. Toglievasi a Pio VII e ai suoi successori la sovranità di Roma, e si obbligava il pontefice a dimorare in Francia o dovunque piacesse all'imperatore dei francesi inviarlo.