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56 VITA DI PIO VII

tanto tempo negato alle minaccie e alla potenza del più grande dei Cesari, accordò alle arti noiose dei diplomatici francesi, alle preghiere, ai consigli dei cardinali Doria, Dugnani, Ruffo, De Bayane, che uniti all'arcivescovo Bertazzoli, uomo di cuore eccellente, ma di animo timido, che per amore di pace aveano assunto l'ufficio di mediatori. Esagerando essi i pericoli di uno scisma, che poteva verificarsi, annunciando le nuove persecuzioni, che dovevano temersi, studiavansi di persuaderlo a far cessare i deplorabili mali, ond'era agitata la chiesa, a schiudere le prigioni di stato, ove cardinali, vescovi, ecclesiastici e laici devoti alla santa sede, erano sostenuti. Sventura, che in quell’angustia una voce amica, un generoso consiglio non rinfrancò il coraggio del pontefice combattuto! Un cenno bastava, una parola per ridestare in quell'animo forte l’antica energla. I cardinali tacevano, piangea Bertazzoli tenerissimo amico di Pio nel vederlo in quell'alternativa penosa; i vescovi, cui era a cuore la conclusione del concordato stringevansi nelle spalle quasi per invitarlo alla rassegnazione. A Pio che in tanta concitazione di affetti ora all'uno ora all'altro volgeasi, dissero non esser quello un concordato fra la santa sede e la Francia, ma solo i preliminari a conchiuderlo: libere ad ambedue il modificare, l'escludere gli articoli, lo stabilirne dei nuovi: valido l'atto solo allora che fosse per le rattifiche confermato. L'animo titubante del papa.sperò consiglio dal tempo, dal parere dei cardinali, dei quali si prometteva il ritorno, infine dalla generosità imperiale. Napoleone, che stavasi anziosamente guardandolo e sulle venerande sembianze del pontefice potea per certi segni legger la lotta, che questi sostenea con se stesso, dubitava. Il cardinale Giuseppe Doria, mentre presentavagli la penna per sottoscrivere, a rinfrancarne il coraggio, prometteagli che quell'atto sarebbe tenuto segreto finchè tutti i cardinali, dal pontefice consultati, non avessero dato il loro assenso al trattato. Pio VII senza il voto del cuore: Napoleone contento dell’avere in qualche modo espugnata tanta costanza, sottoscrissero il foglio malaugurato il dì venticinque gennaro mille ottocen-