Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/300

48 VITA DI PIO VII

to riunito sulle sponde del Niemen sommava a trecento mila soldati, sessantadue mila cavalieri e mille pezzi di artiglieria. L'esercito russo, abbivaccato sulla sinistra riva del fiume, risultava di sessantanove divisioni di fanteria, e otto di cavalleria. Questo numero di combattenti era di gran lunga inferiore a quello dell'armata francese, ma avea dal suo lato tutto l’ardire della nazionale difesa, la infinita devozione dei popoli verso Alessandro, la costanza dei soldati, buoni nei primi impeti, migliori negli ultimi. Sperava Napoleone per la minacciata rottura con gli svedesi, per la guerra combattuta dai russi contro la porta ottomana. Il dì ventidue giugno corse la sfida fra le due nazioni. Parlò Napoleone ai soldati: ricordò loro Friedland e Tilsett; disse della guerra giurata agl’inglesi, delia mancata parola. Dopo averli animati a battaglia, fece avvicinare al Niemen i soldati; varcato il fiume la notte del ventiquattro giugno su tre ponti costruiti presso Kowno, videsi il territorio russo invaso dai soldati di Francia. Evitarono i moscoviti l'attacco, perchè determinati di spingere l'armata francese nella pericolosa immensità dei deserti. Ritirandosi i comandanti russi, le truppe incendiavano, devastavano, distruggevano gli edifici e le case che lasciavano in abbandono.I francesi in mezzo al fuoco e alle rovine entrarono a Wilna, s'impadronirono di Witepsk, occuparono Smolesko già arso e distrutto e si diressero alla volta di Mosca. Dopo una lunga misteriosa ritirata fermavasi l'armata russa sulle sponde della Moskova, cingea il campo di forte trinceramento, ed attendendo a piè fermo i francesi, disponevasi alla battaglia. Vide Napoleone giunto il momento di misurarsi col suo potente nemico: arringò i soldati: parlò loro delle glorie di Marengo, di Montebello, e l’incuorò alla battaglia.

II. Dopo una notte piovosa spuntò il sole sgombro affatto di nubi. L'ebbe a lieto presagio e gridò ai suoi: ecco il sole di Austerlitz. Diffondevasi il motto per tutto l’esercito, destavasi in cuore ai soldati l'entusiasmo. Si