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LIBRO VI



L'

Inghilterra e la Russia turbava la pace del potente imperatore dei francesi. Mostravasi l'una amica poco sincera, l'altra dichiarata nemica. Ad abbatter la prima eragli mestieri umiliare la potenza dell’altra: opponevansi al disegno napoleonico vastissimo impero, orridi freddi, sterminati deserti. Vennesi a trattative, ma finte: si esagerarono le offese, lievi cose e non tali da far correre la mano alla spada. Da ambo le parti desideravasi guerra, e guerra s'ebbe e mortale. Ne parleremo per sommi capi, perchè veggasi omai giunta la pienezza dei tempi vaticinati da Pio. L'Austria, la Prussia in tanta commozione di animi, per non essere artigliate dal vincitore, stimarono di non rimanersi neutrali. Bramavano è vero umiliata la potenza francese, ma sapeano dalle armi loro occupata Stettino, Custrin, Glogan, Danzica sino al Niemen, e collegavansi prudentemente alla Francia. I due vasti 1mperi aveano preparate le armi e tutto era disposto quando, a maturare maggiormente i disegni, i due imperatori tornarono sulle trattative di pace. Intanto poderose schiere francesi eransi messe in movimento per la Polonia: ivi quelle trovaronsi dei coalizzati, per cui in giugno l'eserci-