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LIBRO V 39

Parlò egli e disse, che la prigionia e i mali da esso sopportati avrebbero fruttato sommo vantaggio alla religione cattolica: pregassero; avessero presente essere la obbedienza uno dei più cari doveri del cristiano. Distendeva quindi le mani in alto, e quasi volesse con bell’atto di amore tutto abbracciare il cattolico mondo, con una voce, che non avea mai tanto alto suonato, benedì al popolo ammutinato che, piangendo e fremendo, cominciò a replicare: non si parte, nor si parte. Un sentimento di timore e di venerazione s'impossessò di tutta la truppa, che prese il partito di ritirarsi, dappoichè ben comprese, sarebbe stata per allora più assai che temeraria, perigliosa impresa l’opporsi all’impeto popolare. Ricomposti gli animi, non dimettevansi i cittadini dalla vigilanza. Essi guardavano accuratamente il palazzo; ne vegliavano le porte; ne custodivano le vie. Fu duopo tentare nuove arti, escogitare nuovi mezzi per obbedire agli ordini di Parigi, senza cimentarsi col popolo. La frode. appianò la via, l'audacia condusse a termine l'impresa pericolosa.

XXIII. Cominciava a dirsi per Savona, che il colonnello Lagorse, stretto di amicizia al dottor Porta archiatro del papa, era incorso nella disgrazia sovrana. Egli che aveva il mandato di accompagnarlo segretamente, andava quà e là pel paese procacciandosi attestati da quanti erano o amici o contrari al governo. La fama della incontrata sventura correva attorno, prendeva piede, era creduta, compatita da tutti. Questo sentimento fecesi maggiore quando s'intese, che il principe Borghese il chiamava a Torino, di cui teneva il governo, per comunicargli le disposizioni che l'imperatore avea prese sul di lui conto. Intanto, mentre l'ingegnere generale dei ponti e strade andava disponendo quanto g giudicavasi necessario alla partenza, Lagorse continuava a mendicare attestati di buona coridotta dai cittadini, che il credevano perseguitato, e il voleano giovare di buoni uffici. Rassicurato dall’artificio, presentavasi sull’imbrunire della sera del dì nove giugno per dire al papa, che doveva partire. Sorpreso Pio VII all’annunzio, con l'accento di un rassegnato dolore, rispon-