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34 VITA DI PIO VII

esercitava una specie d’impero sù i cardinali Doria e Dugnani d'animo timido e dimesso, i quali giuravano sulla parola del loro collega: che de Bayane francese, sopraffatto dai suoi connazionali, secondava il governo; che Ruffo, uomo di vasti talenti, ma non teologo o canonista, più a fazioni di guerra, che a discutere di bolle e di canoni adatto, facilmente furono vinti dal Roverella. Che questi molto aveva promesso all'imperatore apparve chiaramente per una lettera di Bigot di Préaméneu, ministro dei culti, trovata fra le carte del cardinale. Noi però non giudicheremo quest uomo che con le parole del suo collega cardinal Pacca. Scrive di lui, che intimidito dai passi violenti, che facevansi contro il papa e i membri del sacro collegio, manifestò sensi arrendevoli al governo di Francia.

XVIII. E grande fu l'ascendente da lui esercitato per piegare l'animo invitto di Pio ai suoi voleri. Serrati tutti com'erano intorno al detenuto pontefice, lo spaventarono, ne vinsero la fermezza. Compilò Roverella il breve emanato in conferma dei decreti del preteso concilio parigino, che la disciplina e i diritti della chiesa romana miseramente avea compromessi. Fa meraviglia il vedere come per quel breve, il papa non solo approva le misure arbitrariamente adottate, ma le loda, esulta di quell’atto come di lietissimo avvenimento, e lo riguarda come prova del filiale ossequio della chiesa gallicana verso la santa sede. Da Savona si annunciò per telegrafo la vittoria riportata sull’inerme pontefice, ma Napoleone, avvezzo a vincere su i campi di battaglia e a veder tutti sommessi ai propri voleri, non giudicò pieno il trionfo; l'opera dei deputati fu riprovata, il breve non accettato. Pretesto al rifiuto dicevasi il sentire la chiesa romana dichiarata madre e maestra di tutte le chiese: ragione vera l'inopportunità del momento di porre un termine alla prigionia del pontefice. Caduti i deputati in disgrazia alla corte, s'ebbero degno premio dell’aver tradite o per soverchio timore, o per ragioni mondane il venerando pontefice, le leggi della ecclesiastica disciplina.

XIX. Disperandosi oramai di ottenere dal papa con-