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22 VITA DI PIO VII

chè mi si fà resistenza? E che? Non sono io forse l'arbitro della Francia, di tutta l'Italia e di tre gran parti della Germania? Non sono io il successore di Carlo Magno? I vostri veneziani ebbero essi pure brighe con i pontefici, diceva all'artista, che ardiva rispondergli: essi mai giunsero al punto, che la maestà vostra ha toccato. In Italia, conchiudeva Napoleone, il papa è tutto tedesco1. Erano queste le luminose prove di devozione e di ossequio, che rendea Antonio Canova al padre dei credenti, al principe sventurato2. Quest'uomo eccellente, i cui pregi del cuore quelli eguagliavano della mente, rifiutando la dignità di membro del senato, tornava in Roma.

XII. La virtù di Pio VII doveva esser posta a più duri cimenti. Afflitto dalla prigionia, spaventato dai soldati, guardato a vista dai carcerieri, sorvegliato dai delatori, avea egli resistito alle minaccie e al terrore. Si vollero usare nuove arti: si pensò di assalirlo con le dottrine, e non più alla durezza del soldato, alla sagacità della polizia, ma a persone rivestite di sacro carattere confidavasi la difficile missione. Convocavasi a Parigi un congresso, cui si dava il nome di ecclesiastico comitato, composto dai cardinali Fesch, Maury e Caselli, dall'arcivescovo di Malines, dai vescovi di Nantes, di Treveri, di Evreux, di Vercelli, dall'abate Emery e dal padre Fontana3. Il ministro dei culti Bigot proponeva vari quesiti, perchè fossero discussi e dichiarati in

  1. Napolcone nel pronunciare queste parole guardò attentamente l’imperatrice. Posso accertare, rispose Maria Luisa, che, quando io era in Germania, si dicea che il papa era tutto francese.
  2. Il giorno cinque novembre 1810 riceveva Canova da Napoleone la licenza di ritornare in Italia. Prima della partenza volle dargli un’idea della sua potenza. Qualunque però fossero le disposizioni di animo, in cui lasciava egli l'imperatore, certo che nuovi eventi vennero a dissiparle. Voleasi togliere alla santa sede il diritto che solo erale rimasto, quello cioè della conferma e della istituzione canonica dei vescovi.
  3. Questi dopo esservi intervenuto tre volte, non trovò più della sua convenienza l’assistere a quelle adunanze.