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18 VITA DI PIO VII

minacciata la chiesa e la santa sede, se non cercava i modi di uscire dal doloroso stato in cui si trovava, questi risposegli: noi tanti mali li abbiamo ben preveduti, e questo è il più crudele dei pensieri, dai quali giorno e notte siamo occupati. A rimuovere siffatti danni è che noi incessantemente preghiamo. Il vedere interrotte le nostre communicazioni col clero delle diverse chiese, il trovarci separati dai vescovi della Francia c'immerge in un profondo dolore. Sebbene, aggiungeva il papa, abbiamo perduta la libertà, e sono i nostri passi segnati, pur non cessammo, per quanto eraci dato, di vegliare sul cattolico gregge da Dio confidato alle nostre cure1. Noi non chiediamo pensione alcuna: noi non vogliamo onori: l'elemosine dei fedeli ci basteranno: desideriamo solo che siano ristabilite le nostre relazioni con i vescovi e con i fedeli: che non si tolga al padre l’occuparsi dei propri figli. Ci basterà soltanto che le suppliche dì costoro ci pervengano liberamente e che ci si diano i mezzi di esercitare il nostro apostolico ministero. Mentre l’incaricato austriaco licenziavasi dal papa, suggerivagli di manifestare liberamente all'imperatore i suoi bisogni, i suoi desideri. Dolente il pontefice rispondeagli: egli ben sa la nostra assoluta solitudine: le nostre querele, le nostre istanze reiterate al prefetto ed al generale debbono essergli manifeste. La visita dell’austriaco diplomatico riusciva di molto sollievo a Pio VII, che il licenziava per rivederlo dopo due giorni. Consegnavagli allora un breve

  1. Pio VII che per quanto le angustie poteano consentirglielo, tutto ponea in opera per giovare la chiesa, scelse fra i pochi suoi famigliari un giovane che potesse servirgli di segretario. Noi abbiamo fatto, diceva al conte di Lebzeltern, tutto quello che dipendeva da noi e ci gode l’animo al riflesso d’aver spedite noi soli cinquecento e più dispense. Siamo venuti con tutti i nostri mezzi in soccorso dei vescovi dell'impero francese, le cui istanze hanno potuto giungere sino a noi. Vediamo però, aggiungea dolurosamente l’afflitto pontefice, che le forze fisiche ei mancano, che vi sono molti soggetti, i quali banno bisogno di esame e di discussione profonda.