Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/268

16 VITA DI PIO VII

grande influenza presso il papa, e il giorno trentuno gennaro venne rilegato a Gaeta1. Giovanni Soglia, Ceccarini chirurgo, Moiraghi primo ajutante di camera e Bertoni parafreniere, andarono anch'essi ad ingrossare il numero dei detenuti in quella prigione di stato. Crebbero a tanto le strettezze che si soppresse ogni esterno segno di rispetto al pontefice: si raddoppiavano le vigilanze e per interdirgli lo scrivere, gli si tolsero le penne e l’inchiostro. Erano Salmatoris e Berthier richiamati a Parigi: comandavasi al prefetto di Montenotte barone Chabrol, che almeno con dolci parole aveva sino allora temperato l'asprezza di durissimi fatti, di assumere col magnanimo prigioniero un contegno più aspro e modi più minacciosi. Ubbidiva questi agli ordini sopraggiunti e all’animoso Pio imponeva di chiudersi nel suo appartamento. Sono vostro prigioniero, rispondeva egli tranquillamente, si serrino pure le porte: mi troverete voi rassegnato.

IX. Questi erano gl'interni ordinamenti: gli esterni concorrevano tutti a rendere più affannosa e più dura la condizione del papa e la sua separazione dal cattolico gregge più dolorosa e crudele. Conoscea i bisogni della chiesa, i doveri che gli erano imposti, vedea le sedi vescovili dell'Italia, della Francia, della Germania vedovate dei loro pastori, e come il suo cuore avrebbe in sì grave bisogno voluto, non eragli dato provvedere a tanti mali, asciugare tante lacrime. Come grande era il suo amore, così grandi erano le cautele, grandissima la sorveglianza che la polizia adoperava all'esterno. Godea peraltro l’animo suo nel sapere come, emulando le virtù cristiane dei primi secoli della chiesa, i cardinali, i vescovi, la maggior parte del clero lodavano la costanza, l'invitta fortezza ammiravano del supremo gerarca e ne imitavano l'esempio. I maggiori travagli, le sofferenze maggiori erano sempre eccitamento a maggiori virtù. Intatto serbavasi il dogma,

  1. Altri scrissero che monsignor Doria maestro di camera del santo padre fu mandato in Napoli a vivere co’ suoi parenti.