Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/258

6 VITA DI PIO VII

bunale della penitenzieria, l'apostolica dateria, le congregazioni dei vescovi e regolari, del concilio e di quanti sono frà noi ecclesiastici dicasteri: i prelati destinati agli uffici, nei quali le questioni agitavansi e risolvevansi di tutto il mondo cattolico, inviavansi a Parigi: e a Parigi pure spedivansi con immense spese gli archivi famosi del vaticano e di castel s. Angelo, che la rivoluzione del 1798 avea rispettati. Il giorno cinque gennaro 1840 si posero i suggelli sugli oggetti appartenenti alla santa sede. L'anello piscatorio, che era stato consegnato al prelato de Gregorio delegato dal papa alla spedizione delle bolle e dei brevi, passò in mano del generale Miollis. Pochi cardinali rimanevano ancora nella bersagliata città, sospettosamente guardati da coloro che teneansi in mano il potere. Erano questi: Di Pietro, Despuig, Casoni, Della Porta, Vincenti, Ersckine e Consalvi. Riceverono essi da Parigi un messaggio, col quale Bigot ministro del culto invitavali a recarsi immediatamente in quella città, offerendo loro il trattamento accordato ai cardinali francesi. Più tardi sollecitavali il generale Radet ministro della polizia in Roma. Era forza obbedire. Di Pietro, cui il pontefice confidava partendo il grave incarico degli ecclesiastici affari, nominava in sua vece delegato apostolico il segretario del concilio Emmanuele de Gregorio.

Il. E perchè sparissero gli antichi ordini governativi volle la consulta romana in due dipartimenti diviso lo stato: si chiamò l'uno del Tevere, l’altro del Trasimeno: città principali Roma e Spoleto. Si restringevano per imperiale decreto le diocesi, si diminuiva il numero delle parrocchie: sopprimevansi tutti gli ordini monastici, gl’istituti religiosi, le congregazioni regolari: si prendea possesso dei loro beni: accordavansi pensioni agl'individui che, spogliati dell'abito religioso, prestavano il giuramento voluto: negavasi a coloro che rifiutavansi da questo atto. Pochi e segnati a dito erano sacerdoti secolari e regolari, canonici, parrochi, magistrati e pubblici funzionari, ai quali mancò il coraggio di negare l'adesione al governo: i renitenti, giudicati uomini pericolosi: quelli, e furono vari,