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sul di lui conto. Era a tutti negato l'avvicinarsi al pontefice se non alla presenza del maire e di un ufficiale della gendarmeria: non dovea il buon vescovo di Savona parlargli: lo scrivergli era vietato. Non fu dato ai due cardinali Doria che recavansi a Parigi il favore di baciargli la mano: videro essi il papa, mentre benediceva il popolo dall’episcopio. Intanto giungea da Parigi il conte Salmatoris torinese, uomo che educato presso i reali di Savoja a tutte l'etichetta di corte avea quella dell’imperatore ordinata. Era suo incarico di stabilire la pontificia sul cerimoniale adottato dalle prime case sovrane di Europa. Ordinavansi lautissime mense: a nome del pontefice prodigavansi inviti: offrivasi livello di cento luigi a quante eran persone addette al seguito del santo padre: e carrozze e cavalli e nobilissimi arredi e abiti fastosi erano posti a disposizione dei famigliari, dei quali aumentavasi il numero, con l'incarico segreto di vegliare sul prigioniero. Livello di centomila franchi mensili assegnavasi al papa che rifiutavasi con fermezza di riceverli, e imponeva a suoi di accettar solo quello che puramente indispensabile potea giudicarsi. Intanto la smania di circondare di uno splendore e di un fasto la corte pontificia andava ogni giorno aumentandosi. Era desiderio di mostrare al mondo che trattavasi Pio VII coi riguardi ad esso dovuti. A tale oggetto inviavasi da Parigi a Savona Berthier, fratello del principe di Neufchatel, che avea assunto il titolo di maestro del palazzo del papa. Ordinava questi al vescovo di Savona di uscire dall'episcopio ove avea modestissima stanza. Di molti tappeti, di splendide mobilia, di porcellane, di argenterie fornivasi a dovizia la savonese residenza dell'angustiato pontefice, che vedea le nuove arti adoperate per vincere la sua costanza. La cattedrale di Savona dicevano cappella papale: ivi nei giorni festivi il prefetto, il maire e le persone ligie all’imperiale governo, convenivano, e quella messa chiamavano papale. Pio VII, il cui sollievo limitavasi ad una passeggiata quotidiana nel piccolo giardino dell’episcopio, fu visto due volte sole per le vie di Savona: quando visitava un santuario dedicato alla Vergine, mezza lega distante dalla cit-