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228 VITA DI PIO VII

Mille voci tradotte in un suono solo, ma potente ed energico come un tuono, pronunciarono benediteci. Questo omaggio luminoso che rendeano i cattolici al capo della religione oppresso da tanti affanni, temprò in qualche modo il cordoglio nell'animo affettuoso del santo padre, che accolto e accompagnato dalla pia regina di Etruria e dai due augusti di lei figli che gli si fecero incontro: giungea in Nizza, ove dimorò tre giorni, che per quella città furono giorni festivi: al vescovo, agli ecclesiastici, ai cittadini si diede libertà di vedere il santo padre, di baciargli i piedi, di prodigargli prove di rispetto e di attaccamento: vennero i parrochi dei dintorni a portare le proteste del popolo, venne il popolo a tributare i sentimenti di devozione e di amore. Celebrò ogni giorno il divin sacrificio e ogni giorno per sette o otto volte fu obbligato ad affacciarsi al balcone per compartire la benedizione apostolica alle moltitudini da ogni parte accorrenti. Ad una sola persona era vietato avvicinarsi: alla pia regina di Etruria, che inviava ogni giorno le sue dame, le cameriste ad assistere alla messa celebrata dal papa. Le vie di Nizza erano tutte splendidamente illuminate la notte. Tramontava il sole del giorno nove, quando all'improvviso vidersi settantadue barche di pescatori schierate innanzi al palazzo della prefettura. Oltre a sedicimila individui di ogni età, di ogni sesso, su i rampari, sulle sponde del mare eransi radunati per godere la vista del santo padre, che promettea benedirli. Regnava in quella moltitudine un religioso silenzio; il mare era tranquillo, l'aere sereno, quando affacciavasi Pio VII per invocare le benedizioni sul popolo che in grido unanime, prolungato esclamava: Viva Pio VII: viva la fede e la religione cristiana. Al primo oscurarsi dell’aria quelle settantadue barche brillarono tutte d'una luce vivissima. Tanto profonda fu l'impressione prodotta nel di lui animo da questa scena tenera ed interessante, che restituito finalmente dalla provvidenza ai voti della sua Roma e ai desideri dei suoi sudditi, ricordò sempre con compiacenza le prove di amor filiale che in Nizza erangli prodigate. Recitando devote prèci, cantando inni aggiravasi la moltitudine sotto il pa-