Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/231


LIBRO IV 211

e remote provincie dello stato che pur diceansi Romani, osavano con sacrileghe voci annunciare non lontano il momento in cui quella che chiamavano ostinazione del papa sarebbe abbassata. Le voci si andavano aumentando, si avvaloravano le minaccie nei primi giorni di giugno. Rammentava però Miollis quale amore mostrarono i romani per il papa allorchè usò tutte le arti per divagarli con i divertimenti del carnevale: sapea che eransi veduti talvolta minacciosi aggirarsi gli abitanti di trestevere e dei monti; attorno al palazzo del quirinale quasi presaghi, e tementi, che il pontefice potesse essere tolto dalla sua sede. Era egli convinto che il romano a misura che i francesi aggravavano la mano sul papa, sui cardinali, più anelava di dare al sovrano pubblici segni di fedeltà e di attaccamento, e si aumentavano i suoi sospetti. Temea che l'odio universale potesse tradursi in una popolare sommossa e stabilì di circondarsi di una forza imponente, quando in esecuzione degli ordini sovrani dovesse rapire con la forza il papa dalla sua residenza. Indizio certo di violenze future, disponeansi intanto a pubblicare il decreto, che dichiarava il pontefice decaduto dal suo temporale dominio.

XXVII. Era la sera del giorno nove giugno quando una: lettera scritta da mano amica dava avviso, che sovrastava imminente pericolo. Prendevasi a discutere nel quirinale gravissima questione: se dovesse o no darsi corso alla bolla, che colpiva delle ecclesiastiche censure gli autori di una persecuzione tanto lunga quanto crudele: Fu volontà pontificia, che si sospendesse qualunque passo finchè non fosse letto il decreto, che si temeva: savi debbono dirsi gl’indugî imperocchè avea la esperienza insegnato, che talvolta ad arte si spargevano voci che in tutto o in parte erano in apposizione con quello, che aveasi in animo di eseguire. Teneasi per inevitabile la caduta: speravasi non fosse tanto imminente, perchè era noto, che i fautori del nuovo ordine di cose davansi ogni cura per conoscere ciò che la corte pontificia aveva in segreto deciso intorno a tanto grave subietto. Spuntò il giorno nefasto. I cannoni di castel sant' Angelo due ora prima del mezzo giorno annun-