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LIBRO IV 201

segreti riguardavano dello stato i sugelli apponevano: alla vigilanza di un soldato la custodia ne confidavano. In premio pertento della fedeltà costante, degli alti servigi resi allo stato e al principe, la notte del dieciotto videsi deportato. Questa violenza provocò un’altra nota che del pari andò inosservata. Dovea provvedersi alla scelta di un nuovo segretario di stato. Scarso era il numero dei cardinali che risiedevano in Roma: erano quasi tutti oppressi dagli anni, dalle infermità, dalle patite sventure. Due soli poteano sobbarcarsi al grave incarico: Pacca, ed Eskine: essendo però d'ambedue mal prevenuti i francesi dovea credersi non lungo e non felice il loro ministero. Fu scelto Pacca. Scrive egli stesso e gliel consente la storia, che nessun uomo assunse mai quell'ufficio in più luttuose e critiche circostanze1.

XXI. Mentre il sacro principato di Pio andavasi assottigliando e il suo animo amareggiavasi nel vedere diradarsi le file dei consiglieri, chiuso il pontefice nelle stanze del quirinale alacremente intendeva al vantaggio religioso dei cattolici. Egli che avea già la chiesa metropolitana di Parigi innalzata al rango di basilica minore2, dichiarò sede arcivescovile Baltimora, cui diede suffraganee le chiese di nuova Yorck, di Filadelfia, di Boston, di Bards Town nell’America settentrionale: stabilì il vescovato di Luisville, quello di Versailles in Francia: inviò ai vescovi del regno italico istruzioni e norme intorno al giuramento che da loro esiggevasi, inculcando le regole che doveano seguirsi intorno alle materie religiose, alla immunità ecclesiastica

  1. Vedi Memorie storiche del ministero etc. del cardinal Bartolomeo Pacca scritte da lui medesimo. Edizione seconda Parte prima. Capo. I. Roma 1830 per Francesco Bourliè.
  2. Questa chiesa, dicea Pio VII nella sua bolla d’istituzione fu da noi visitata due volte circondati dai cardinali e da quasi tutto l'episcopato francese. Essa sino dal terzo secolo godeva il titolo di cattedrale. Gregorio XV la dichiarò chiesa metropolitana. Noi concediamo ad essa il diritto di cui godono le basiliche romane, di usare cioè nelle processioni solenni il Canopeo.