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che a Parigi pensavasi di disfare l'opera mirabile, che durava da tanti secoli rispettata in mezzo alle rivoluzioni dell’Italia e delmondo. Eppure nella pressura di tanti mali il miglioramento e il progresso dell'agricoltura, del commercio, della industria ebbe a cuore e cercò favorire queste sorgenti della pubblica prosperità con premi e con lodi: l'estrazione vietava degli olî, disponea una regolare amministrazione dei beni della comunità della stato non alienati. Una delle più belle opere monumentali di Roma imperiale, il Colosseo, assicurava con restauri che formano l'orgoglio delle arti moderne: la dotta accademia dei Lincei proteggeva validamente:1 e il gabinetto zoologico dell'archiginnasio romano istituiva con generoso pensiero. E poi che seppe per la tristizia dei tempi e più per le contratte amicizie, venduta alla Francia per quattordici milioni di franchi gran parte delle opere artistiche dalla munificenza dei principi Borghese raccolte nella loro villa alle falde pinciane, della perdita dolorosa lamentavasi e a tutto avvisava per conservare da Roma tanta dovizia di arti, ma invano, che i soldati francesi, posti a guardia della villa, sostennero con la loro presenza l'opera di due commissarî cui gli oggetti erano consegnati da diriggersi in Francia senza le dovute partecipazioni al governo. Era in tal modo questa sede delle arti, già delle opere più interessanti spogliata per il trattato di Tolentino, condannata a nuove perdite e amaramente dolevasi: dolevasi il magna-

  1. Era quest’accademia fondata nel 4795 nel collegio Umbro Fuscioli dall’insigne professore di fisica abate cavalier Feliciano Scarpellini per istruire i giovani nelle scienze fisico-matematiche, sussidiati nei loro studi dalle esatte macchine da lui possedute. Quest’accademia salì ad altissima rinomanza per la protezione accordatagli dal duca di Sermoneta don Francesco Caetani: emulò essa quella degli antichi Lincei, di cui il fondatore fu il celebre Federico Cesi, dal quale assunse il nome. Alla risorta istituzione scientifica accordò valida protezione Pio VII, e assegnò una sede stabile per le sue adunanze scientifiche. Storia dell'accademia degli antichi Lincei publicata dal duca di Ceri.