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178 VITA DI PIO VII

sciatore dicevansi originate dal cardinal Consalvi le contrarietà che incontrava il gabinetto delle Tuileries: che le mire del ministro della corte romana erano collegate con quelle dell'Inghilterra, che l'impero tenealo garante dei disordini, che da questo rifiuto doveano attendersi. Altre note e più minacciose spedivansi in Roma. Voleasi dal papa una riconoscenza pronta, semplice e pura: si guardasse, aggiungevasi, la corte pontificia dal costringerlo a misure di rigore contro un sovrano che avea in animo di proteggere. Volle Pio VII consultare i cardinali: fatte pertanto distribuire le note di Talleyrand e d'Alquier, in pubblica adunanza domandò il loro parere. Risposero che la santa sede da sette secoli esercitava il suo diritto in quel regno, che niun sovrano si assise sul solio di Napoli senza aver prima ricevuta l'investitura dal sommo pontefice: che Ferdinando IV aveala anch'esso ottenuta: esser vero, che da varî anni mancava questi alla prestazione del censo, ma verissimo del pari che la santa sede ha in ogni tempo solennemente protestato per non ledere il suo diritto: rifletteva quindi che la ragione di conquista trasmette il dominio nella condizione in cui trovasi. Operare diversamente sarebbe un estendere il diritto della guerra a danno dell'amico e dei nemico: adducevasi in fine l esempio di Carlo VII di Francia, che giudicò indispensabile l'investitura, avvenga che avesse quel reame in forza delle armi acquistato.

VI. Voci sinistre circolavano per Roma. Sostenevasi, che la santa sede per imperiale decreto dovea trasferirsi o ad Avignone o a Parigi: che i cavalieri di Malta andrebbero sciolti dai loro voti: che il codice francese avrebbe per i sudditi pontifici forza di legge: Il cardinal Fesch, che adoperavasi ad ismentirle, mentre ne detestava gli autori, studiavasi di tranquillizzare il santo padre e i suoi ministri. Questo stato d'incertezza e di avvilimento agitava l'animo del sovrano non meno che del popolo in modo da far credere omai perduta ogni speranza di pace. Invano per Roma nascondevansi i pericoli, ai quali era esposta la santa sede, le contradizioni che incontrava il su-