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diritti delle santa sede e di tramandarli ai successori intatti come li ha ricevuti. Non potrebbe pertanto senza rendersi spergiuro tacere e molto più secondare gl'imperiali voleri. E per quello che riguardava le minaccie, aggiungea: lo spoglio della sua sede non può dirsi estraneo agl'interessi della religione, quando si riflette all'incalcolabile danno, che ridonderebbe alla religione stessa secon la perdita della sovranità, le si facessero perdere i vantaggi che questa procura al primato del suo capo, ed alla libera influenza e comunicazione del medesimo con tutte le nazioni e gl’individui che professano la religione di Gesù Cristo. Quando il santo padre dovesse vederle per colmo di sventura consumate, stretto dai suoi giuramenti, stretto dagli interessi della religione non potrebbe lasciare in abbandono i proprî diritti: sperar perciò nell'ajuto di Dio, e nella illuminata rettitudine dell'imperatore, che non si vedrà ridotto a questa dura condizione. Che se per gl'imprescrutabili decreti della provvidenza accadesse che quella mano istessa, che ha rialzato in Francia gli altari e restituito il culto al suo libero esercizio si aggravasse sul di lui capo, lo soffrirà egli in castigo delle sue colpe; preferirà però di soccombere vittima del suo dovere, piuttosto che per declinare la tempesta, contradire alle sue obbligazioni, alle voci della sua coscienza. La costanza e la cause di questo suo sacrificio chiameranno la misericordia divina non meno sù lui, che sopra i suoi sudditi. Il mondo intero e la posterità conoscerà che il vicario di Gesù Cristo non si è reso indegno del suo carattere, ed in mezzo ai disastri gli servirà pure di qualche conforto la sua e la universale persuasione di non aver egli certamente meritato in tutta la sua condotta verso la Francia un tale trattamento. Quindi le pontificie rimostranze versavansi intorno alle organiche leggi emanate in Francia e al decreto emesso dal Melzi; senza che quelle leggi e quel decreto fosse non che alla di lui sanzione sottoposto, ma pur anche partecipato, con vero detrimento del vantaggio che potevasi aspettare dal concordato: quindi lamentavasi della pubblicazione del codice Napoleonico, esteso siccome leg-