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LIBRO III 165

Girolamo negli Stati Uniti. Alla età di diecinove anni erasi egli sposato a Baltimora con la giovane Patterson protesante. Napoleone credendo nullo un tal matrimonio ne scrivea al papa per ottenere la dichiarazione d’invalidità. Non esitava Pio a rispondergli: abborrire la chiesa un matrimonio fra cattolici e protestanti, biasimarlo, se contratto senza il consentimento dei genitori, ma tenerlo siccome valido: conchiudeva che era impossibile il dichiararlo nullo: che per secondare i suoi desideri, non potea mancare innanzi a Dio e innanzi alla chiesa.

XV Nuove ragioni di dissidi vennero sventuratamente ad aumentare il risentimento di Napoleone verso il magnanimo Pio, di Fesch verso Consalvi: la posizione di Roma faceasi ogni dì più scabrosa, l’azione del governo meno libera. Consalvi, che conquistava ogni giorno un qualche titolo all'imperiale benevolenza e all'amicizia del ministro degli affari esteri Talleyrand, ebbe in Roma argomento di non lieve disgusto nei suoi rapporti col ministro di Francia il cardinal di Lione: certo che il reggere lo stato in quei tempi, senza urtare ora nell’una ora nell altra suscettibilità, era impresa più che ardua e difficile, impossibile e perigliosa. Quattro giovani sudditi del papa, abusivamente muniti di coccarda francese, aveano sulla piazza agonale commesso barbaro omicidio nella persona di due venditori. Il pubblico, viste le coccarde di Francia e il brutale delitto diceali francesi o a quella nazione aderenti e mormorava: seppelo il cardinal Fesch e una nota inviava al segretario di stato, nella quale dichiaravasi temere che i tempi di Basville e di Duphot dovessero per avventura riprodursi novellamente: dimandava pertanto formalmente fossero i colpevoli perquisiti e puniti. Dicea esser egli intimamente convinto, trovarsi ancora in Roma uomini intriganti, desiderosi d'insorgere anche una terza volta a danno di Francia. Colpito da questa accusa Consalvi parlavane al papa, che ordinavagli di fare indagini severe per iscoprire i colpevoli. Alla nota ufficiale fece il cardinal Fesch succedere lettera confidenziale più mite assai della prima: diceagli in fatto, esser per lui tormentoso il pensare che degli omi-