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164 VITA DI PIO VII

peratore faceasi a domandar cosa che al papa recava una qualche sorpresa. Voleasi nunzio alla dieta di Ratisbona monsignor vescovo di Orleans e ciò domandavasi mentre il papa avea già nominato a quel posto monsignor Annibale della Genga. Vide Pio non esservi miglior partito che scrivere direttamente a Napoleone e il fece con una felicità che poteva appena sperarsi. Noi, scriveagli in data del dieciotto maggio, abbiamo partecipato all'elettore che cadeva la nostra scelta sul prelato Annibale della Genga: questi è già in relazione con esso, ed oggi riceve lettera autografa da quel principe Francesco Il: molti sovrani della Germania sono di lui soddisfatti, dappoichè ebbero il destro di conoscerne la sagacità e la prudenza. Come potremmo, o sire, senza compromettere la dignità di questo personaggio favorevolmente conosciuto in quell'impero, cangiare idea, e quello scegliere che ha l'alto onore di essere raccomandato da voi? Della Genga visitò come nunzio apostolico quei paesi, ne conobbe l'indole, avvicinò gl'individui con i quali dovrà trattare i gravissimi affari religiosi che noi gli abbiamo commessi, dei quali a voi è nota la responsabilità e l’importanza. Corre tempo dacchè egli si occupa a studiare profondamente le questioni, che domanda lumi, che chiede consigli a coloro cui sono note sì fatte materie. Noi pure abbiamo seco lui ragionato più volte, gli abbiamo comunicati i nostri sentimenti su questo interessante subbietto. Egli è a noi unito, egli a preferenza di qualunque altro prelato potrà in Ratisbona assicurare il buon esito di un negoziato sì grave e di una responsabilità tanto profonda. Non ci mancherà, conchiudeva, al grand'uopo la mediazione della maestà vostra che noi ardentemente desideriamo. Penetravasi di sì gravi ragioni l'imperatore, che il ventitrè del mese istesso rispondevagli, che qualunque fosse il legato che sua santità avrebbe spedito alla dieta di Ratisbona, potea farsi fondamento sulla sua assistenza amichevole, perchè gli affari della Germania cattolica riuscissero a seconda dei desiderî manifestati dal papa. Pesava sul cuore del nuovo imperatore dei francesi un parentado contratto dall’ultimo dei suoi fratelli