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160 VITA DI PIO VII

gran numero di patrizì romani, si diresse alla capitale. Sul ponte Milvio risarcito dai danni sofferti per la inondazione del tevere, era aspettato dalla sua nobile corte e dal popolo, affollavantesi rispettoso e plaudente lungo le vie che doveva percorrere. Siccome un editto governativo avea annunciato che dopo la dolorosa assenza di oltre a sei mesi il pontefice tornava in mezzo ai suoi sudditi, così tutti corsero a gara per festeggiarne l'arrivo. Lasciò la via flaminia e per la strada che mette a porta angelica volle trasferirsi alla basilica vaticana. Grave per anni stavasi su i liminari del tempio l'ottuagenario cardinal duca de Yorck, circondato dal sacro collegio : lo attendeva la prelatura, il senato, le nobiltà, il capitolo vaticano. Recavasi innanzi alla confessione ove riceveva la benedizione eucaristica compartita dal cardinale a più che trenta mila persone adunate in quella basilica. Già le tenebre si addensavano sull’immenso tempio quando il papa per impulso religioso recavasi innanzi al sepolcro del principe degli apostoli. Egli che avea fervorosamente pregato, prima di allontanarsi da Roma, volle al ritorno porgere le sue vive azioni di grazie a san Pietro che incolume avealo serbato fra i pericoli di un disastroso viaggio intrapreso nel cuore dell’inverno per apportar beneficio alla religione e richiamare la Francia all'antico cattolicismo. Trascorreva il tempo e il papa genuflesso stavasi tutto in sè raccolto ai piedi dell'altare in mezzo ad un popolo che attendeva in silenzio di vederlo sorgere da quell’umile posizione. Cresceva l'oscurità, non erasi preparata la chiesa ad una funzione notturna e Pio VII continuava a pregare. Vistolo tutto assorto in meditazione profonda avvicinavasi ad esso il cardinal Consalvi per domandargli se mai fosse indisposto. Amorevolmente il papa gli strinse la mano dicendogli non dubitasse: significare la sua prolungata preghiera null'altro che un eccesso di consolazione nel vedersi restituito dalla provvidenza ai suoi stati. Sorgea poco dopo da quella specie di estasi prodotta dal sentimento della riconoscenza: nell’allontanarsi dalla basilica era sul limitare del tempio inchinato dall'arciduchessa d'Austria Marianna e dal principe