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LIBRO III 159

paterno cuore del pontefice preparava un'altra consolazione in quella città. Erano insorte differenze fra la santa sede e monsig. Scipione de Ricci sotto il pontificato di Pio VI. Fomentando quel prelato il fuoco della discordia, patrocinava le opere dei giansenisti Soaneu, Mesonguì, Gourlin, fautore mostravasi caldissimo di Bajo e Quesnello. Gravemente censurate dalla bolla Auctorem fidei le proposizioni del sinodo di Pistoia, stavasi il vescovo novatore confinato nella sua villa di Rignano. Il lodato arcivescovo di Firenze monsignor Martini, ora con gravi, ora con amorevoli parole invitavalo a ritrattarsi. Ostinato il Ricci dicevasi calunniato dai perversi e ossequente al pontefice. Morto Pio VI scrivea lettere al successore, dichiarandosi di cuore e di mente cattolico; queste sue proteste per altro, lungi dall'essere soddisfacenti, alimentarono le discordie. Al papa che recandosi in Francia transitava per Firenze, fece monsig. Ricci tenere nuove dichiarazioni di obbedienza e di fede. Mandavagli al suo ritorno da Parigi a dire Pio VII che se avesse la sua ritrattazione sottoscritta avrebbelo volentieri abbracciato. Esiggersi da lui intera sottomissione ai decreti della santa sede, all'autorità pontificia; e poichè pubblico era stato lo scandalo, pubblica doversi rendere la sua dichiarazione. Sottosorisse il prelato: monsignor Fenaja era latore di quel foglio che meritavagli di essere accolto onorevolmente nel palazzo Pitti da Pio VII e dalla regina di Etruria. L'abbracciò il papa con effusione di cuore, esortandolo a vivere nel centro della unità, perchè avea Iddio schiusi ad esso i tesori della sua provvidenza. Lieto di questa ritrattazione disponevasi il papa a rientrare nei suoi stati.

XII. Mosse per la frontiera di Toscana la guardia nobile pontificia. Partì il papa il giorno dieci per Arezzo, arrivò il dì seguente a Cortona, d'onde proseguì per Perugia, ove giunse sul far della sera. Visitò il santuario di Assisi, passò a Spoleto, quindi per la nuova strada di Otricoli giunse a Nepi, ov'era atteso dal cardinal Consalvi, che rivide con indicibile piacere. Incontrato alla Storta dall’ambasciatdre di Spagna de Vargas y Laguna e da un