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LIBRO III 157

ingombrate di popolo che facea voti pel suo prosperoso viaggio, e implorava la benedizione dal padre comune dei fedeli. Napoleone sdegnando dividere seco lui gli omaggi del popolo lo precedeva di qualche giorno. Giunto a Fontainebleau ammise al bacio del piede un gran numero di granatieri della guardia imperiale e moltissimi cittadini. Destò entusiasmo a Trojes e a Semur in Briennais: passò per Shalons, ove può dirsi che lo attendevano tutti gli abitanti della Borgogna, desiderosi di venerare il capo visibile della chiesa. Prendea riposo nei giorni della settimana maggiore e Shalons sur Saòne e in quell'antica cattedrale eseguiva le ceremonie solite a praticarsi in Roma. La mancanza peraltro dei sacri arredi, dei quali fa uso il papa nei suoi pontificali, non gli permise il giorno di pasqua di celebrare solennemente il divin sacrificio: recavasi però nella chiesa dedicata a san Pietro, ove erasi eretto un palco, dal quale con le formole. consuete compartiva al popolo la benedizione apostolica. Postosi di nuovo in viaggio si diresse a Màcon, ove tanto popolo attendea il suo passaggio, che appena appena le guardie che circondavano il santo padre giunsero a salvarlo dall’urto dei devoti che gli si affoliavano intorno, anziosi di vederlo d'appresso, di baciargli i piedi, le mani, di toccar le sue vestì, d'essere benedetti i primi. Caddero alcuni soldati oppressi dall’urto della folla irrompente da tutti i lati: era il papa sorretto da quattro o cinque persone, che per salvarlo gli si erano fatte d’appresso: eppure Pio VII commosso da tante prove di affezione, reggendosi appena fra le loro braccia, sorridea amabilmente al buon popolo Màconese. Avvicinandosi il dì appresso a Lione, incontrò una schiera di giovani che formarono la di lui guardia d'onore e fecero il servizio di palazzo. Conviene credere il papa altamente soddisfatto dell’accoglienza Lionese, dappoichè sovente ne tenne parola e lungamente ne serbò la memoria. Durante la sua dimora in quella città con solenne e pubblico rito restituì al culto divino il duomo di Foarvieres, santuario in quelle contrade celebratissimo per la devozione dei popoli. La mattina del giorno venti si diresse alla volta di Chambery.