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LIBRO II 123

o resero inefficaci le provvidenze: che nulla o poco giovano le misure sovrane, ove non siano potentemente secondate dagli esecutori della volontà del principe. Visitando Pio VII il pontificio porto sul mediterraneo e trattenendosi in Civitavecchia vari giorni, a promovere la moralità frà i servi di pena e renderli utilmente laboriosi, nella darsena istituiva una vasta lavorazione di tele su cento telai che duecento e più individui colpiti dalla legge, togliea all'ozio, fomite sempre di vizi nuovi. Emanò leggi e stabilì premi ai fabbricanti di drappi di lana, visitò gli opifici manufatturieri dell’ospizio apostolico di san Michele, confortò di sua presenza le terme diocleziane convertite in vastissimi stabilimenti1. A bene dell'umanità sofferente in forma di editto emanò legge, per la quale dichiaravansi non validi gli atti di ultima volontà, che di alcuna benchè piccola offerta non avessero disposto a beneficio dell’ospedale di santo Spirito in Sassia: pietosa sovenzione imposta a beneficio della più grande istituzione di carità, di cui possa vantarsi la capitale del mondo cattolico. Munifico protettore delle scienze, delle lettere e della arti, visitò gli studî di quelli che avevano grido di artisti eccellenti, e quando verificavasi la famosa eclissi annunciata dagli astronomi, trasferivasi alla specula gregoriana per ammirare il fenomeno. Prestavano a lui dotta assistenza i professori di matematica

Calandrelli e Conti. Era in Roma esattamente determinato il fenomeno col mezzo del gran telescopio acromatico Bollandiano di dodici piedi dall'illustre fautore della gioventù studiosa Feliciano Scarpellini2. A premiare

  1. Vincenzo Colizzi benemerito dell’industria romana convertì le terme Diocleziane in una vastissima fabrica di galanzi, che prosperò finchè i prodotti della industria straniera non vennero a depreziare l’opera nazionale.
  2. Questa eclissi fu del pari osservata nella specola pontificia del vaticano sotto la direzione del prelato Gigli: specola memoranda, che fu ai suoi tempi la più bella e la più vasta di Europa. L'aveva ordinata Gregorio XIII per le osservazioni necessarie alla riforma del calendario.