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120 VITA DI PIO VII

Gli abbiamo, scriveale il papa, ordinato di presentarsi a voi in nostro nome per esprimervi i sentimenti della paterna benevolenza che vi professiamo. Desideriamo chiamarvi a parte dei rendimenti di grazie da noi offerti all'insigne primo console vostro sposo per tutto quello che si è fatto con l'aiuto di lui e con tanta sua gloria per il ristabilimento della religione in Francia, opera che renderà il suo nome immortale. Così il buon pontefice per migliorare le condizioni di Roma, escogitava tutti quei modi che, senza compromettere la sua dignità, conciliavano la benevolenza dei petenti verso la santa sede. Il regolamento delle ceremonie solite a praticarsi per la promozione dei cardinali che dimorano fuori di Roma fu consegnato all'ambasciatore di Francia e fedelmente osservato a Parigi. Apprese in tal modo il nuovo clero, per lo più composto di uomini gravi ed assennati, a rispettare le consuetudini e le pratiche prescritte dalla curia romana.

XVIII. Degna di esser tramandata alla posterità è la risposta data da Antonio Canova allorchè fu chiamato a Parigi dal primo console. Desiderava Bonaparte, a cui inchinavasi oramai tutta l'Europa, un ritratto eseguito dalla sua mano: ma Canova teneva per fermo esser le arti libere come il pensiero. L'ambasciatore di Francia in Roma proponeva all'insigne statuario di condurre l' opera come meglio avesse voluto: Generoso assegno per le spese del viaggio, diritto di portar seco quanti pure avesse voluto, esecutori dell’opera; cento venti mila franchi prezzo della sua statua, e alloggio e onorificenze gli erano assicurate. Egli, rispondeva l'artista con quell’ingenuo coraggio, che lungi dal provocare lo sdegno impone la riverenza, egli è quel desso che ha distrutto il governo del mio paese; alludeva a Venezia. Pregava il ministro di Francia: si adducevano da lui i mille lavori, che lo tenevano obbligato in Roma, il rigore del verno, la sua mal ferma salute. Il figlio della laguna ostinavasi nel rifiuto. Pregava Consalvi: l'accorto cardinale il lodava d’affezione di patria: studiavasi con argomenti atti a vincerne la durezza, provargli essere omai Roma sua patria, dover molto a lei, ma il facea senza