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100 VITA DI PIO VII

persona dell'ambasciatore di Francia onorato il console Bonaparte mandò, accompagnato da due svizzeri in alabarda, il romano patrizio Falconieri, fratello della duchessa Braschi e suo cameriere segreto, con l'ordine di accompagnarlo a titolo di onore durante la funebre ceremonia: distinzione, che Roma usa soltanto ai sovrani che visitano la città nostra e intervengono alle ecclesiastiche funzioni. Bellissimo e splendido per gli ornamenti di figure simboliche, per l'altezza e perla quantità meravigliosa dei lumi che l’adornavano, era il gran catafalco che sorgeva alla metà della chiesa. La messa fu celebrata dal cardinale Antonelli: il papa circondato dal sacro collegio, dalla nobile sua corte, da tutta la prelatura romana, prestò continua e affettuosa assistenza alla ceremonia solenne. Regnava un profondo silenzio nel vastissimo tempio, quando monsignor Gioacchino Tosi salito sul pergamo lesse il funebre elogio, che tutte ricordava le grandi virtù del compianto pontefice; parve interessante e destò anzi viva emozione nella tribuna diplomatica il punto in cui faceasi l'oratore a render pubbliche e solenni grazie al primo console della repubblica francese che, fatto benevolo ai desiderî di Pio VII e dei romani, avea cortesemente permesso che gli avanzi mortali del di lui antecessore riposassero in mezzo al suo popolo, presso le sacre ceneri del principe degli apostoli. Tutti gli sguardi si fissarono sul volto al papa, che assiso in trono tenea gli occhi abbassati, quando l'oratore a lui vivamente rivolto disse, doversi il mondo mostrare riconoscente a Pio VI, che lo cercò e lo raggiunse nel modesto ritiro del chiostro per aprirgli la via all'apostolato del mondo. Letta la funebre orazione, scese il papa dal trono per dar principio alle ultime assoluzioni, che da lui furono compite in mezzo ad una emozione viva e profonda. Poche ore dopo la ceremonia una lettera dell’ambasciatore di Francia domandava al cardinal segretario di stato le bozze dell’elogio funebre, ove credeasi usata dall'oratore tal frase che potea dirsi allusiva alla Francia, frase ardita, che avea destato una specie di fremito fra gli uditori. L'invio dell'elogio letto, la risposta del cardinal Consalvi, la condotta