Pagina:Storia della vita e del pontificato di Pio VII.pdf/119


LIBRO II 99

devozione dei sudditi rendeasi in Roma tributo estremo di amore alla memoria dell’immortale Pio VI in presenza di trentamila romani e stranieri, venuti nella basilica vaticana a pregar pace a quel grande, che per lunghi anni avea date al mondo stupende prove di animo generoso e magnanimo.

XII. Allo spuntare dell'aurora del dì dieciotto si apri la basilica, ove oltre a mille preti suffragarono l'anima del pontefice con il divino sacrificio sugli altari, che per quel giorno vennero tutti dichiarati privilegiati. Pio VII del proprio ne sostenne le spese. A breve distanza dalla confessione uno se ne costruì per la celebrazione della messa solenne: il trono pontificio sorgea vicino al simulacro in bronzo del principe degli apostoli: verano disposte le tribune per l'arciduchessa Marianna sorella dell'imperatore d'Austria, per il duca di Chablais, per il corpo diplomatico, per le dame romane e straniere. Il papa, che a mostrar la sua gratitudine a chi avea la restituzione delle spoglie mortali del suo antecessore decretata, volea nella


    latina che nell'atto della inumazione vi avea collocata il prelato Marotta. Eravi scritto:

    IN ARCE IN OVA

    OBSES GALLORVM CVSTODIEBATVR.


    Avea presso le ginocchia una borsa contenente un piccolo numero di monete coniate sotto il suo pontificato. Al corpo, coperto dalla sola sottana bianca con stola rossa, furono aggiunti gli abiti pontificali, il pallio e una borsa di raso rosso con tutte le medaglie coniate sotto il suo lungo pontificato. Il tesoriere della camera la situò presso l’altra, che fu lasciata quasi documento della povertà in cui era, quando spirò l’anima grande. Chiudevansi di nuovo le casse e a quella di piombo aggiungevasi una lamina dell'istesso metallo con la iscrizione:

    PIVS VI P. M.

    A VALENTIA APVD RHODANVM

    AD BASILICAM S. PETRI

    SOLEMNITER TRANSLATVS

    DIE XVIII FEBRVARII MDCCCII