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94 VITA DI PIO VII

dalla sua comunione e molto più d'istituirli pastori di un gregge che scandalizzarono, promovendo quel definitivo giudizio della chiesa, finchè non si fossero interamente sottoposti ai decreti della santa sede e dichiarata la loro elezione, illegittima. La fede degli apostoli, diceva egli, è stata la fede di s. Pietro: gli apostoli lo riconobbero capo: quando i vescovi non si uniformano, quando si oppongono anzi al giudizio del romano pontefice che sostiene la stessa fede e il medesimo magistero dogmatico, non può sostanzialmente verificarsi, che la loro fede sia quella degli apostoli. Nel breve spedito all'arcivescovo di Corinto dicea il papa «che aderiscano e si sottomettano ai giudizi emanati dalla santa sede sugli affari ecclesiastici della Francia ». Pio VII nel suo sublime spirito di conciliazione facea di più: degnavasi muovere il primo passo verso i vescovi costituzionali per invitarli a riunirsi a lui, a rispettare i brevi apostolici, a deporre l'errore e quel che più ne onora la mansuetudine, egli adoperava tanto benevoli eccitamenti quando dessi, uniti nel preteso concilio nazionale, attentavano ai santi diritti della sede di Pietro. E questa incrollabile fermezza recava alti benefici alla fede, dappoichè i cattolici, formanti la maggioranza della Francia, avvezzati a riguardare i costituzionali siccome scismatici, avrebbero a costoro negato il rispetto, ove essi non avessero rinunciato all'errore. Dimenticarono, che confessare le proprie colpe è atto di umiltà, indizio sempre di anima virtuosa. Eppure ad onta di osservazioni così piene di carità religiosa e di senno, la fazione costituzionale fece resistenza: si ottennero però diverse spiegazioni soddisfacenti in mezzo ad ostinati rifiuti.

XI. E mentre Pio VII provvedeva agli affari della chiesa universale e le scomposte cose di Francia richiamava a concordia, ripristinava fra noi il magistrato romano giusta le antiche consuetudini e disponevasi a compiere due grandissime cerimonie. Il solenne possesso e il più che solenne ricevimento delle spoglie mortali di Pio VI a preghiera del regnante pontefice restituite da Bonaparte. Esultò Roma all’annunzio dell’augusta funzione che dovea