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LIBRO II 93

ficile ad accordarsi dal pontefice, che non volea creare in quei pericolosi momenti difficoltà al governo di Francia, omai venuto agli accordi: impossibile a conseguirsi per molte cause, le maggiori, la legge del bando che li tenea lontani dalle provincie francesi, la data parola, la condizione dei titolari balzati sulla superficie di tutta l'Europa. Pio VII che li amava e onorava il coraggio, la virtù e l'ingegno di quei prelati, dicea a Consalvi, da cui avea ricevuta la lettera: noi entriamo in un mare di afflizioni, e quel porporato sempre facile, sempre pronto nell'offrire argomenti di conforto, rispondeagli: giuste e religiose essere le sue intenzioni: non dovergli perciò al grande uopo mancare l'assistenza di Dio. Più consolanti il paterno suo animo giungevano le risposte inviate dai vescovi residenti in Francia. Quello di Marsiglia, decano dell'episcopato francese, scrivea che pieno di venerazione e di obbedienza ai decreti del papa, a cui unito di cuore e di spirito, non esitava a deporre nelle di lui mani la dimissione del suo vescovato: rendevagli questo sacrificio ben lieve il saperlo necessario alla conservazione della religione in Francia. Il vescovo di Senlis, già elemosiniere di Luigi XVI, per conservare l'unità cattolica, per procurare il bene dei fedeli sono pronto, rispondea con coraggio, ad abbandonare la episcopale mia sede e a farne libera rassegna al pontefice. Nè di una minore generosità erano improntate le lettere che pervennero da altri prelati francesi, i quali protestavansi tutti disposti a qualunque sacrificio pel grande riflesso di vedere finalmente restituita alla chiesa la tranquillità, la religione al loro paese. Lodavansi in altre le misure di saviezza, di pace, di conciliazione adottate dal santo padre. Questi nobili attestati di obbedienza compensavano nel di lui cuore l'amarezza della opposizione ai suoi decreti presentata dagli altri. Con coraggio apostolico rispondeva alle questioni intorno ai vescovi costituzionali: esser disposto a temperare le pene ad essi inflitte dal breve Charitas del suo antecessore: voler però rispettato l'emesso giudizio, perchè dogmatico e irrefragabile: stabiliva la massima di mantenersi irremovibile di escluderli