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90 VITA DI PIO VII

cia come altrettanti funzionari civili e militari del governo. Portalis, Regnier e Regnault de St. Jean d’Angely presentarono al corpo legislativo un progetto di legge, in cui eransi con arte agli articoli del concordato aggiunti altri intorno ai culti protestanti: alcuni ve n'erano, che la coscienza del pontefice non avrebbe potuto approvare. Se ne afflisse Pio VII perchè vide per essi tolta all'esercizio della cattolica religione quella libertà, che nei preliminari del concordato erasi stabilita e promessa, e molto più se ne dolse allorchè vide come per la inserzione degli articoli organici la dottrina canonica vilipesa e le intenzioni benefiche di Pio VII erano o mal compensate o tradite. Muraire presidente del tribunale di cassazione in Parigi dirigendo in pubblico al cardinal Caprara pompose parole dicea essere la volontà illuminata del governo secondata

    pontefici suoi successori, recheranno alcuna molestia a coloro che avessero acquistato beni ecclesiastici alienati: ed in conseguenza la proprietà degli stessi beni, le rendite e i diritti a quelle annessi saranno immutabili presso dei medesimi e di quelli che hanno causa da loro.
    » Art. 14. Il governo della repubblica francese s'incarica di dare ai vescovi ed ai parrochi, le cui diocesi e parrocchie dei quali sono compresi nella nuova circoscrizione, il mantenimento, che sia conveniente allo stato di ciascuno.
    » Art. 15. Lo stesso governo prenderà le necessarie misure perchè sia in libertà dei cattolici della Francia, se loro piacerà il provvedere alle chiese con nuove fondazioni.
    » Art. 16. Sua santità riconosce nel primo console della repubblica francese gli stessi diritti e privilegi, dei quali godeva l’antico governo presso la santa sede.
    » Art. 17. Si è convenuto frà ambo le parti, che nel caso che alcuno dei successori dell'odierno primo console non professasse la religione cattolica, si farà rispetto al medesimo una nuova convenzione sopra i diritti e i privilegi mentovati nel precedente articolo e sopra le nomine agli arcivescovati e vescovati. Il cambio delle ratifiche si farà a Parigi nel termine di quaranta giorni. Fatto in Parigi il dì 15 luglio 1804. Ercole cardinal Consalvi. — Giuseppe Bonaparte. — Giuseppe arcivescovo di Corinto. - P. Carlo Caselli. — Cretet. — Bernier.