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86 VITA DI PIO VII

nistro francese in Roma sottoposte al console: il signore di Talleyrand rispondea in di lui nome esser nota la scabrosa condizione di Roma, le sue perdute ricchezze: non chiedersi pertanto reciprocanza di doni: rifiutarsi anzi assolutamente1. Intanto giungevano magnifici presenti di Francia, frà i quali per bellezza e valore una scatola ricchissima di brillanti inviata al cardinal Consalvi per mezzo dell'arcivescovo Spina: al santo padre una lettera scrivea il console , con la quale comunicavagli la pace stabilita con l'Inghilterra e la Russia, i trattati amichevoli conchiusi con la porta Ottomana e il Portogallo; pregavalo a prender parte alla nomina del nuovo gran maestro di Malta ed offerivasi mediatore presso la corte di Napoli perchè venissero a sua santità restituiti i principati di Benevento e di Pontecorvo, che arbitrariamente il ministro di Ferdinando IV, cavalier Acton, ostinavasi a ritenere, mentre in Roma per mezzo di agenti segreti le opposizioni alla effettuazione del concordato ardentemente studiavasi di provocare2. Per essa lettera consigliavasi al papa di far leve di truppe e parlavasi dei beni nazionali venduti dalla romana repubblica, che la camera apostolica avea riacquistati, promettendo di rimborsare un quarto delle somme pagate dai compratori, che un valore presso che nullo avevano versato nel mettersi in possesso dei beni ecclesiastici alienati durante la invasione. Nè patto arbitrario o lesivo dovea credersi quello, dappoichè la restituzione della quarta parte assegnata dal

  1. Alla lettera del signore di Talleyrand aggiungeva un post scriptum dettato dal primo console... Qualche corona da rosario, un cameo a qualche plenipotenziario, una scatola ornata del ritratto del papa senza neppure un solo diamante sarebbe il genere di doni meglio fatto per essere accolto e gradito.
  2. Il ministro di Francia in Roma, che la conclusione del concordato avea riprese le sue relazioni officiali con la santa sede, scrivea a Parigi che i maneggi del cardinal Fabrizio Ruffo cercavano di far nascere ostacoli e spargere la diffidenza frà la repubblica francese e il santo padre.