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LIBRO II 83

si studiassero di eccitare il cattivo umore dei cittadini e creare ostacoli all'azione del governo papale, cui non potrebbe mai darsi rimprovero di mancata prudenza di mancata prudenza1, pure in Roma godevansi i primi frutti della segnata concordia, per altro non duratura. Al Piceno inviavasi la prodigiosa immagine della Vergine Lauretana2: sul Moncenisio un ospizio fondavasi col sistema di quello del gran S. Bernardo3: le spoglie mortali di Pio VI, morto e sepolto poveramente in Valenza, a Roma restituivansi4.

  1. Per fomentare l’odio verso i francesi si videro in un fondaco al corso incisioni inglesi rappresentanti la morte di Luigi XVI e la sua dolorosa divisione dalla famiglia: vari nazionali che transitavano per quella via nelle ore più frequentate, furono insultati, II cardinal pro-segretario Giuseppe Doria che calcolava le conseguenze di tanta imprudenza, andava egli stesso a vederle, e ne ordinava il ritiro. Si scrisse nelle strade di Roma. Pio (VI) per conservar la fede perde la sede: Pio (VII) per conservar la sede perde la fede. Queste contumelie si andavano ripetendo per le case e per le pubbliche vie con sommo rincrescimento del pontefice e di quanti amavano veramente la sede apostolica e la tranquillità della chiesa.
  2. Giunto il devoto simulacro da Parigi a Roma fu per vari mesi custodito nella cappella segreta del quirinale , e trasportato quindi nella chiesa di s. Salvatore in lauro, ove il giorno due decembre era con rogito notarile consegnato a due canonici della basilica lauretana, dal vescovo di quella città deputati a riceverlo. A spese di Pio VII una carrozza pontificia, scortata da un distaccamento di dragoni, prese la via di Loreto per ridonarlo a quel venerando santuario.
  3. I padri, che vivono in quelle vaste solitudini accolgono per tre giorni i passaggieri, che senza questo soccorso sarebbero esposti a perire. Nei dì nebbiosi e quando cadono dirotte le nevi vanno in traccia dei viandanti e là si diriggono, ove ascoltano voci umane e lamenti. Cani ammaestrati scorrono per quelli alti monti, con i latrati ridestano le speranze degl’infelici sepolti entro la neve e servono loro di guida se sono in istato di camminare.
  4. L'onore di riportare in Roma le ceneri. del glorioso pontefice fu giustamente concesso all'arcivescovo Spina, che aveva avuta la consolazione di vegliare al letto di morte del s. padre.