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80 VITA DI PIO VII

paese, che da lunghi anni l'aveva bandita: aver presente lo stato miserevole di tanti cattolici privi di ajuti spirituali: diceano la chiesa assomigliarsi alla colomba, che deve con la dolcezza calmare lo sdegno nemico e a questo consiglio tanto più volentieri scendea il cardinale Albani quanto più conoscea che eransi dall'autorità francesi date in iscritto promesse, che le modificazioni del culto riguardavano in special modo le processioni. Udite le opinioni di quei savi e queste avvalorate per altre sentenze di romani teologi, disponevasi Pio VII alla ratifica del concordato.

VIII. Desideroso il Consalvi di, restituirsi al fianco del pontefice, dopo la visita di congedo fatta al primo console, che lo accolse amorevolmente, tornò in Roma. La sua presenza, le cose che riferì produssero un movimento animatissimo, un andare, un tornare continuo di porporati, di personaggi i più influenti di Roma, che recavansi presso il papa in quei momenti solenni in cui trattavasi di restituire la pace alla chiesa gallicana e la tranquillità alla Francia. Il di seguente il di lui arrivo, presso il cardinal Sigismondo Gerdil, uomo dottissimo, per comando del pontefice ebbesi particolare conferenza. Il giorno undici agosto, all'altissimo intendimento di accettare, o rifiutare gli articoli del concordato teneasi congregazione generale presso il santo padre, che durava oltre a quattro lunghe ore: quindi nuovo congresso aveasi presso il Gerdil, al quale intervenivano i principi di santa chiesa, Albani, Antonelli, Carandini, Giuseppe Doria e Consalvi. Sistemate le vertenze, discussi gli articoli ad uno ad uno con la gravità imposta dalla importanza dei casi, la notte dei diecisette agosto partiva Livio Palmieri da Roma per portare al console la ratifica della convenzione conchiusa fra la santa sede e la Francia sugli affari ecclesiastici. In concistoro segreto il ventiquattro agosto l'accordo stabilito fra il santo padre e il primo console francese annunciavasi da Pio VII al sacro collegio, che dopo breve allocuzione dichiarava suo legato a latere il cardinale Giovan Battista Caprara. Dopo tre giorni a