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loro acciecamento1; ma dessa pure s’inganna: l’ardore degl’Italiani per l’indipendenza nazionale aumenta in essi a misura dei sacrifizii che costa. La forza dell’Austria non può che ritardare il momento, ma ne fia più terribile lo scoppio. Non cadranno infruttuosi i gravi esempi eredati dagli avi nostri, e quando, al sentore della prima guerra europea, l’Austria chiederà all’Italia i suoi figli, i suoi tesori, gl’Italiani sapranno come meglio adoprarli.

  1. Nel mentre una terribile inquisizione politica sparge il terrore fra i Lombardi, e vuol procurare ad essi una tremenda lezione, proficua alla causa italiana, fu detto che gli Austriaci fan vista di biasimare le vendette del governo piemontese e di compiangerne le vittime; ma i Piemontesi sanno apprezzare, come lo si deve, questo ipocrito compianto. Non hanno obliato come nell’inverno del 1799-1800, questi stessi Austriaci, abusando della precaria situazione di re Carlo Emanuele IV, spingessero il suo supremo consiglio a crudeli atti, e lui inducessero a calpestare i suoi popoli, per quindi, divenuti suoi detrattori, proporre la dominazione del loro padrone, come termine ai mali del paese. Tentano ora consimile mezzo, ma la loro politica non è mutata, dessa conserva ognora lo stesso carattere di mal celata furberia. Chi potrebb’essere ingannato?

    E giacchè feci parola dell’inquisizione politica di Lombardia, mi servirò di ciò che or ora accadde, a provare se a torto, od a diritto usai di tale espressione. Addurrò semplicemente i fatti.

    Il tribunale supremo del regno Lombardo-Veneto ha condannato il 18 maggio 1821 a morte tredici individui come colpevoli di alto tradimento. (Gazzetta di Milano dei 25, 26 dicembre 1821).

    Basò suo giudizio: 1. sulle risultanze del processo che la commissione speciale stabilita in Venezia contro la setta dei Carbonari ha instrutto contro codesti individui: 2. sul giudizio consultivo di detta commissione in data del 29 agosto 1820: 3. su di altro giudizio consultivo del 22 gennaio 1821 della commissione di seconda instanza parimente instituita contro la setta dei Carbonari.

    Stabilito pertanto che una tale sentenza venne proferita, come si enuncia nella stessa, a seguito di processi e giudizii consultivi di due commissioni espressamente instituite contro la setta dei Carbonari, egli