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Ferrero e due pelottoni dei dragoni della regina formavano l’ultima retroguardia.
I perigli di codesta posizione non isfuggirono al nemico, che dai campanili della città potea dominare i movimenti, e veggendo i costituzionali in una sola colonna stretti sopra una sponda di terreno, lunghesso la quale per estesissima fila prolungavansi, raddoppiò il fuoco delle artiglierie e li fece vivamente attaccare alla coda.
Il capitano Ferrero ed il cav. Monzani1 col primo battaglione Monferrato sostennero valorosamente l’attacco. Un reggimento austriaco di usseri caricò in colonna serrata i due pelottoni dei dragoni della regina che chiudevano la marcia, rovesciati questi dal numero, si precipitarono addosso all’infanteria del reggimento Monferrato e vi causarono un momentaneo disordine; ma non tardò a ripararvi il colonnello San Marsano, e quegli usseri furono ricevuti a tiro di pistola da un fuoco così gagliardo e continuo, che dovettero voltare al galoppo le spalle. Il sottotenente Viasso dei dragoni della regina si diportò da valoroso, ed ebbe il volto tagliato da più colpi di sciabola.
Epperò nella cavalleria trovaronsi delle giovani reclute, nuove alla guerra, che invece di rannodarsi prontamente come gli altri, si diedero a rapida vergognosa fuga.
- ↑ M. de Beauchamp ne parla come di uno dei principali autori della rivolta. Il cav. Monzani era un bravo ufficiale, un leale cittadino, egli ne die’ prova, ma non prese attivamente parte alcuna alla rivoluzione.