Pagina:Storia della rivoluzione piemontese del 1821 (Santarosa).djvu/135

 
 
115


nazionale, avvece di sgombrare Vercelli * non siete piombato come folgore su di essa? Eppure vi si teneva abile generale, ed era a fianco vostro Gifflenga: perchè titubare, perchè, lo ripeto, abbandonare Vercelli all’appressarsi di quei faziosi, correre a rinchiudervi in Novara, e poscia .... Conte Della-Torre, i Piemontesi vi stimavano, vi amavano fors’anco; ma foste voi che ci avete menato in casa gli Austriaci, voi! Conte Della-Torre, noi e i figli nostri non l’oblieremo giammai **!

Ma il conte Della-Torre potrebbe oppormi ch’egli non era abbastanza sicuro delle sue truppe, che gli animi dei cittadini mal disposti a suo riguardo non gli permettevano di allontanarsi da Novara senza lasciarvi una forte guarnigione, che si trovava avere sul fianco di sua base d’operazione la Lomellina, questo paese ardente e generoso .... Basta, generale, non proseguite, vostra sola base d’operazione era un corpo di Austriaci, noi lo sappiamo, ce l’avete provato.

Egli è ben vero che l’armata di Novara avea mostrato ribrezzo a battersi con noi, ella non poteva ignorare che i soldati della patria erano quelli che combattevano per la sua libertà, che le speranze

* «... Nel dì 6 corrente (aprile) il quartier generale dell’armata reale ch’erasi due giorni prima trasferito in Vercelli, ritornò a Novara, e Vercelli fu occupata dai rivoltosi verso le ore 3 pomeridiane dello stesso giorno.» Relazione officiale del conte Della-Torre inserita nella Gazzetta Piemontese.
** Valgano a compensarlo, la gran croce dell’ordine di S. Leopoldo, e l’ordine di S. Alessandro Newsky in diamanti, che gli spedirono da Laybach l’imperatore d’Austria, e l’altro di Russia, accompagnate dai rispettivi ed affettuosi autografi!!