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I forti di Fenestrelle erano governati da un ufficiale del partito contro rivoluzionario, sicuro della guarnigione.

Le forze del governo costituzionale consistevano di 9 battaglioni, 20 squadroni e due batterie d’artiglieria ad Alessandria e Voghera, formanti a un dipresso 6 mila uomini; 4 battaglioni in isquadroni di cavalleggieri, 150 carabinieri, un reggimento d’artiglieria a Torino che fra tutti si potrebbero valutare tre mila seicento uomini. E due mila era la guarnigione di Genova.

Stavano inoltre a sua disposizione due battaglioni di cacciatori dipendenti dall’armata di Novara, dei quali l’uno a Novi e l’altro a Voghera; ma non peranco del tutto organizzati nel personale, non vi si poteva contare gran fatto.

Avevamo inoltre ai differenti depositi, tranne a quello di Savoia, una certa quantità di soldati non trascinati dall’esempio generale alla diserzione, o ritornati a’ loro posti; e di questi ultimi cresceva ogni giorno il numero per la felice influenza esercitata dai capi politici delle provincie1.

Un tal cenno, benchè rapido, basta a far conoscere come noi ci trovassimo in effetto inferiori di forze, avendo due cittadelle e la piazza di Genova a presidiare, la frontiera di Piacenza ad osservare, e le guarnigioni di Nizza e Savoia nemiche. Cionon-

  1. Bisogna ritenere che il governo costituzionale non era riuscito ad assicurare ed estendere l’esercizio di suo potere e la sua influenza che dopo il 1 di aprile, quando cioè ebbe sottomessi e ridotti all’ubbidienza i reali carabinieri.