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mana, li spinse ad escogitare qualche ripiego che attirando gente, provocasse una luminaria nel Corso affinchè questo desse impulso e incoraggiamento al resto.

In seguito di ciò i circoli inviarono deputazioni al municipio; ma il municipio erasi già chiaramente espresso che dell’affare della Costituente non voleva mischiarsi nè punto nè poco, e quindi non avrebbe sottoscritto atto veruno tendente a festeggiarne la promulgazione. Fu bensì autorizzato il segretario ad emettere due parole al pubblico, e furon le seguenti:

» Sopra richiesta di vari circoli della città per acclamare con esterne dimostrazioni la convocazione dell’Assemblea enunciata nell’ordinanza del 29 corrente, si dispone che nelle prossime sere del 31 decembre e 1° gennaio siano collocate due orchestre nella piazza del Popolo, rimanendo a cura dei cittadini raddobbo e la illuminazione delle rispettive abitazioni, specialmente nella via del Corso.

» Il magistrato romano, soddisfacendo così allo scopo di dare regola alle pubbliche dimostrazioni, è certo che i cittadini tutti gli sono garanti del mantenimento dell’ordine pubblico, che in ogni altra circostanza è stato il soggetto di universale ammirazione.

» Dal Campidoglio, li 30 decembre 1848.

» Giuseppe Rossi segretario .» 1


Dobbiam dichiarare, perchè giustizia lo esige e la verità storica ce ne impone l’obbligo, che instando effettivamente i delegati dei circoli ch’eran cinque, cioè

Biagio Placidi
Tito Borgia
Michele Chiarini
Giacomo Montefoschi
Angelo Bezzi,

affinchè il municipio cooperasse colla sua autorità ad ordinare il proseguimento delle feste per la proclamazione della Costituente, e la magistratura persistendo nel non

  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 30 decembre.