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88 storia

» Una punizione ai principi romani che abbandonarono la patria. 1

» La babilonia di Gaeta.» 2

Questo eran le cose che davansi a credere ai Romani e niun altro pascolo che quello d’infamissimi scritti loro a piene mani si porgeva. Quelli che accenniamo non sono ohe una minima parte. Per conoscere poi le infami caricature che pubblicaronsi per demoralizzare il popolo romano sia nel Don Pirlone che in altre opere, non si avrà che a gittarc una occhiata sulla raccolta delle caricature che possediamo e sul menzionato Don Pirlone. 3

E questo era l’ordine si vantato, e di cui si menava tanto rumore per ingannare tutto il mondo.

Noi ci arrestammo nel capitolo II, ove trattammo esclusivamente della Costituente, alla promulgazione dell’atto del 29 di decembre, ma nulla dicemmo degli effetti che la sua promulgazione produsse. Ora diremo pertanto che il suo effetto fu assai al disotto di quello che i suoi promotori e fautori desideravano.

Poiché quantunque nel momento della sua promulgazione, che fu verso le 5 pomeridiane del giorno 29, si facessero sonare le campane, ed il castel saut’Angelo sparasse 101 colpi di cannone; quantunque si sentisse qualche scarica di archibugio in segno di gioia, niuno illuminò la sera, salvo i circoli, i due caffè, nuovo e delle Belle Arti, sei o sette appartamenti sul Corso: in tutto il resto di Roma, oscurità perfetta.

L’impressione sfavorevole prodotta nel governo, e nei circoli ch’eran più del governo stesso, per il languore ch’erasi osservato e che equivaleva ad una protesta ro-

  1. Vedi Documenti senza data, n. 137.
  2. Vedi Documenti, vol. VIII, n. 11.
  3. Vedi il Don Pirlone numeri 80, 85, 95, 104, 106, 115, 117, 122, 123, 126, 127, 128, 130, 141, 143, 151, 159, 160,161.162, 191, 210 l’ 218, 220. — Vedi il volume delle Caricature, n. 17, 20, 24 e 30.