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CAPITOLO III. [Parte Seconda]

[Anno 1848]


Soggiorno del Santo Padre in Gaeta dalla fine di novembre a tutto il mese di dicembre 1848. - Onorificenze e atti di ossequio che vi riceve. - Personaggi che vi affluiscono da tutte le parti. — Cose che vi occorsero in detto periodo. I due municipi di Roma e di Bologna, avversi alla Costituente. Inutili sforzi della rivoluzione per riscaldare i Romani in favore della medesima. Stampati in corso per demoralizzare i Romani. - Chiusa dell’anno 1848.


Trasportiamoci ora dalle miserie romane e dalle nequizie che fra le mura di Roma commettevansi, per opera sopratutto di estranei malvagi, alla modesta città di Gaeta, ove ci si dava a credere che il papa fosse tenuto prigioniero dal Borbone, e ci si diceva che i cardinali venissero a contesa fra loro, e vi commettessero poco meno che ogni sorta di nefandità. Ci si dette perfino ad intendere che il papa ne fosse fuggito, per non poter più resistere alle sevizie che se gli usavano.

Noi contrapporremo invece una specie di cronaca di ciò che vi si passò a tutto il mese di dicembre. Dovran convenire le persone che ci leggeranno, siano anche le più ostili al papato, che mai epoca più gloriosa non rifulse per esso nella comune sventura: perchè mentre in Roma il terrore teneva tutti lontani dal pontefice, restituito esso in Gaeta alla libertà ed alla pienezza delle sue prerogative, vidersi all’istante cardinali, prelati, sovrani, diplomatici e personaggi illustri, sia ecclesiastici che secolari, fargli onorevole corona, tributargli omaggi sinceri, e quel luogo,