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mente), coloro che li guadagnavano aumentavan le spese ed accrescevano la concorrenza. Una maggiore ricerca di vetture, maggior numero di cavalli esigeva, e maggior consumo di foraggi. Il consumo delle carni, del latte e del burro venne progredendo smisuratamente, e così quello delle legna pe’ caminetti divenuti quasi una sequela della progredente civiltà. Ma se di tutte queste cose aumento la ricerca, ne venne pur crescendo il costo: crebbe cioè il prezzo delle carni, del latte e delle legna, e conseguentemente anche l’affitto o il prezzo delle boscaglie.

Il lusso poi e la ricercatezza nelle mobilia e nei comodi degli appartamenti, sia che servisser per uso proprio, sia per motivo di speculazione, portarono un rinnovamento completo nelle decorazioni e nelle suppellettili, e quindi un accrescimento notabile della mano d’opera a profitto di alcuni artieri e lavoratori. E che i guadagni spingesser più gente a spendere e a divertirsi, ce ne somministra una prova non dubbia il maggior numero di caffè, di birrerie, di pasticcerie e di liquorerie che si apersero in città, ed il maggior concorso ne’ teatri.

Anche il governo è vero trovavasi necessitato a spendere di più. Gli antichi consuntivi camerali non portano che un 3 o 4 o 6 od 8 milioni di scudi all’anno, mentre i recenti ne presentano 10 o 12, e più ne presenteranno quelli che verranno in seguito. Ma se più spende il governo, più viene introitando; cosicché tutto sommato, riviene allo stesso. E ciò che diciamo del governo pontificio, deve dirsi di tutti gli altri governi; ed ancor questi più andremo in là, e più dovranno spendere, e conseguentemente introitare dalle popolazioni mediante più o maggiori tasse, per le quali però i sudditi degli stati pontifici pagan di meno degli altri.

La sola cosa che a noi sembra non aver camminato di pari passo, ci è forza ripeterlo, è quella degli onorari agl’impiegati e de’ salari ai domestici, i quali sono pressoché rimasti al punto in cui eran prima, mentre il vivere