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della rivoluzione di roma | 735 |
derio di miglioramenti, o di riforme, o di larghezze nel viver civile, o di qualche cosa insomma che non fosse lo statu quo erasi traforato alcun poco in tutte le classi, in guisa che volevasi da molti una qualche cosa, la quale facesse uscire Roma da quello stato che discordava col movimento progressivo del secolo. Ammettiamo pure che certe idee fossero state inoculate da altri di non retto sentire; ma queste idee, questi desideri, queste aspirazioni esistevano. A tali cause poi sono da aggiungerne anche altre, e noi le vogliamo mentovare affinchè di tutto si tenga conto per rinvenire la ragione di quella alterazione di umori che si andò palesando in Roma.
E prima d’ogni altra cosa daremo un cenno de’viaggi. Ei parve che taluni Romani facesser la grande scoperta che non si poteva più vivere in Roma, durante la state, per il caldo e la malsania dell’aria. Ma i padri loro non se n’erano avveduti: dal che conveniva inferirne o che i padri nou capisser nulla, o che le condizioni atmosferiche ovvero la condizione fisica dei Romani fosser cambiate. Comunque sia, egli è certo che molti incominciarono a viaggiare per respirare aure più fresche. Altri viaggiavano pel pensiero lodevole d’istruirsi. Altri infine che difettavan di spirito recavansi a Parigi e a Londra per acquistarlo. Da queste cause dunque surse gradatamente la smania dei viaggia, la quale divenne poi di moda, come l’uso dei kraus e delle crinoline. Ritornati nella città natale i Romani toristi, alcuni la ritrovavan barocca, altri non vi rinvenivano il comfortable degl’inglesi e le galanterie della seducente Parigi: e non mancaron di quelli che col sorrisa dispregiatore e col sarcasmo beffardo sulle labbra, volendo far mostra di spirito indipendente, ti sciorinavano mirabilia degli esteri, deprimevan le cose patrie, e finivano col vergognarsi di essere governati dai preti. Ora passiamo pure a parlare di qualche episodio scandaloso.
Eran pochi anni dacché era accaduta la restaurazione, allorquando taluni impiegati camerali per abusi in officio ar-