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sant’Angelo. Le truppe romane preser posto accanto al colonnato verso la porta Angelica.

Alle 3 1/2 la bandiera pontificia fu inalberata sul castello sant’Angelo e sulla torre del Campidoglio, e fu salutata da 100 colpi di cannone.

Alla sacra funzione il generale Oudinot avea invitato i cardinali presenti in Roma, cioè Tosti, Castracane e Bianchi, il corpo diplomatico (impropriamente così chiamato perchè non avevamo che consoli) ed altri nobili personaggi, fra i quali citeremo il signor di Corcelles che nella sua qualifica d’inviato straordinario della repubblica francese a Roma ed a Gaeta apparteneva alla diplomazia. Si eran preparati in chiesa i banchi pel clero, i palchi dei posti d’onore e le due orchestre. La funzione doveva celebrarsi all’altare della Confessione.

Il generale Oudinot accompagnato dagli altri generali e dallo stato maggiore generale uscì alle 5 dal palazzo Rospigliosi per recarsi a san Pietro. Venne acclamato per via, in ispecie presso il ponte sant’Angelo. Passò a rassegna le truppe tanto francesi, quanto romane: e giunto alla porta della basilica, fuvvi ricevuto dal clero vaticano che aveva alla testa monsignor vicegerente di Sua Santità.

Quivi monsignor Marino Marini segretario del capitolo vaticano pronunciò un discorso che potrà leggersi in Sommario.1 A questo discorso rispose il generale con le parole che riferiamo pure in Sommario.2 Recossi quindi al suo posto di onore avendo a’ lati i generali, lo stato maggior generale ed il signor di Corcelles. I due cardinali Bianchi e Tosti ed il capitolo collocaronsi ne’luoghi consueti; ed assisteron tutti al Te Deum intonato dal cardinale Castracane. Dopo di ciò accostatosi il Cardinal Tosti al palco del generale, pronunziò il discorso che potrà leggersi parimenti

  1. Vedi Sommario, n. 103, Discorso di monsignor Marino Marini al generale Oudinot. — Vedi il Giornale di Roma, pag. 34.
  2. Vedi detto, n. 106, Risposta del generale Oudinot a monsignor Marino Marini. — Vedi il Giornale di Roma, pag. 34.