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della rivoluzione di roma 67
Conte Curzio Corboli
Vincenzo Cortesi
Marchese Alberto Quinterio (di Milano)
Marchese Niccola Sacripante
Pietro Vallati. 1

        Alle molte rinuncie da noi rammentate dobbiamo sggiungere ancora quella del comandante della guardia civica Giuseppe Gallieno.

Si pensò subito (eravamo al 26 di dicembre) di sostituirgli un successore, e si portò la scelta prima sul principe di Piombino il quale non avendo accettato, si consultarono tanto Angelo Tittoni colonnello del 1° battaglione, quanto il maggiore Pietro De Angelis, ma rinunziaron tutti egualmente. 2

In seguito di ciò si portò la scelta sul famoso Luigi Masi segretario del principe di Canino e chiaro poeta e letterato; ed il maggiore Pietro de Angelis venne nominato generale di brigata, capo di stato maggiore della guardia cittadina. 3

Ma per quanto fosse popolare il Masi, per quanto fossero ammirati e lodati i suoi talenti letterari, un grido universale di disapprovazione si sollevò a questa scelta, e colonnelli e maggiori e molti altri officiali superiori fecer sentire che ove avesse accettato il Masi, essi avrebbero mandato le loro rinunzie.

Questa scelta però, quantunque non riuscita, come si dirà in appresso, deve eccitare le più serie riflessioni, perchè qualora il Masi avesse accettato il comando supremo di un corpo sì importante, saremmo a poco a poco andati declinando siffattamente, per elevatezza di grado sociale, che così proseguendo, avremmo potuto terminare anche con un bottegaio. Difatti il primo generale della civica fu il principe Rospigliosi. Rinunziato ch’egli ebbe, gli successe

  1. Vedi detta del 26 decembre pag. 1077.
  2. Vedi la Guardia nazionale, giornale in-4, dal 26 al 29 decembre.
  3. Vedi Gazzetta di Roma del 29 decembre 1848.