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quale comminavasi la pena dell’arresto e di multe a chi avesse continuato in tale abuso.1

Ed il governatore di Roma generale Rostolan emetteva FU un bando col quale a datare dal giorno 12 veniva concesso alla popolazione di circolare per la città fino alle ore 10 e mezzo di sera. Alle 11 poi ogni circolazione era interdetta e minacciavasi l’arresto a coloro che si fosser trovati per le strade.2

Il 12 si pubblicava un’ordinanza relativa alla nettezza della città.3

Cessato in Roma coll’ingresso dei Francesi il reggimento repubblicano, cessar doveva dalle sue funzioni il municipio che per legge della romana repubblica era stato eletto. Esso però rimase in officio finché il municipio successore gli fu sostituito. Risulta anzi che il giorno 6, cioè tre giorni dopo che i Francesi tenevan la città, emanava un atto che crediamo importante di riportare siccome l’ultimo di quella rappresentanza municipale che in tempi difficilissimi, per operosità, previdenza, e provvidenza, seppe rendersi benemerita del paese.

Diceva quell’atto quanto appresso:


«S. P. Q. R.


» Romani!

» Il proclama del generale Oudinot, Comandante in capo l’armata francese, annunzia che l’autorità militare dimanderà subito il concorso del Municipio. La vostra Rappresentanza municipale non ebbe parte nelle disposizioni finora pubblicate. Essa però rimane al suo posto a solo fine di non abbandonare la tutela de 1 suoi concittadini in momenti supremi. Essa vi rimane, finché le sia pos-

  1. Vedi Raccolta, ec., pag. 14
  2. Vedi detta, pag. 15.
  3. Vedi detta, pag. 10.