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che avendo dovuto, comandati, recarci a far visita al generale Oudinot, in sui primi di luglio, nel palazzo Rospigliosi, lo facemmo, quantunque di giorno, quasi di soppiatto: tanto era pericoloso il mostrarsi a contatto coi Francesi.

Or ci si dica se con questa sorta di esempi possibil fosse che Roma riacquistasse in un subito la sua naturale fisonomia, e non dovesse in vece assumere un aspetto fallace ed incomprensibile, il quale ti diceva ciò che non era, ed il vero sentimento teneva soffocato e nascosto? Eppure le cose erano in questo stato, ed i repubblicani volendo usufruttarlo, mantenevano abilissimamente la intimidazione, la quale nel caso in discorso e stante le particolarità che abbiamo narrato, serviva mirabilmente al loro scopo.

Non è però da credere che sia questo un artifizio nuovo. I rivoluzionar! usarono ed usan sempre in ogni paese la stessa astuzia. Prima di tutto organizzano il terrore non già manifestamente, ma misteriosamente por segreti messaggi o per lettere anonime o per qualche uccisione proditoria e coperta del più impenetrabil segreto. E quando il terrore è bene organizzato, e niuno per tema zittisce, allora si viene gridando che son tutti di un sentimento, e si ride sulla usata espressione «sono un pugno di faziosi,» volendo con ciò dare ad intendere che sono invece tutti di un colore; e niuno per verità mai non insorge a confutarli. In tal modo si perviene abilissimamente a far passare agli occhi altrui per maggiorità la minorità, cosicchè poi molti sel credono, se ne spaventano, e passan di fatto ad ingrossar le file della minoranza.

Siamo stati diffusi nel narrare questi episodi storici ed a sussidiarli colle nostre osservazioni: ma siccome noi non iscriviamo per prezzo, ma per carità di patria, e specialmente per amor di giustizia e di verità, afferriamo tutto ciò che ci si para dinanzi per metterlo in chiaro, credendo sinceramente con questo di renderci della società benemeriti.