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Secondo l’elenco dei feriti nel fatto del 30 di aprile, distribuito insieme col Monitore, i Romani furono

N.° 24, e nei fatti posteriori dal 1° maggio al 30 giugno, come dal Giornale di Roma del 15 settembre, furono
» 113  uomini.1
       Nella stessa proporzione sui fatti di Palestina e Velletri, essendovi stati circa 500 feriti, si computano a
» 48  i Romani, ossia in tutto
N.° 185. Poniamo anche che fossero 200 i Romani sopra 2,000 feriti, eglino sarebber sempre nella proporzione di 1/10, circa: il che è importante per la storia di poter constatare.

Narreremo nel seguente capitolo le disposizioni governative dei Francesi, e tutt’altro dal 4 al 15 luglio giorno in cui il governo pontificio venne ristabilito nella città di Roma, la quale coll’ingresso dei Francesi il 3 di luglio, e colla nomina il giorno stesso del general Rostolan a governatore della medesima, rimase per quasi due settimane sotto la dominazione esclusiva dei Francesi.





  1. I Romani feriti dal 1° maggio al 30 di giugno furono 136, secondo la lista pubblicata dal governo romano il 15 settembre 1849, alla pagina 17, con la quale concorda su ciò un articolo nella prima pagina dei Giornale di Roma di quel giorno, e non già 113 come enuncia l’autore. Egli riportando separatamente il numero de’ Romani feriti nel fatto d’armi del 30 di aprile, desunto dall’elenco distribuito insieme col Monitore romano, credette forse di dover diminuire la cifra di 136; ma Runa lista non è da confondere con l’altra perché riguardanti cose diverse. Quanto poi a’ Romani feriti nei combattimenti di Palestrina e di Velletri torna la osservazione da noi fatta nella nota antecedente, che cioè può supporsi essere eglino compresi almeno in parte nei 136, la qual cifra, lo abbiam detto di sopra, rappresenta la totalità de’ feriti dal 1° maggio al 30 di giugno.

    L’editore.